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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Voglio diventare presto un re” – Il Re Leone
Dopo Avengers: End Game la Marvel ha iniziato a presentarci tantissimi supereroi: Moon Knight, gli Eterni, Miss Marvel, Captain Falcon, la nuova Hawkeye, Shan-Chi….e chi più ne ha, più ne metta perché sono veramente tanti.
I più appassionati della Marvel ed esperti “fumettologi” hanno delle teorie su dove ci voglia portare, ma io non le dirò e probabilmente non lo faranno nemmeno loro. Sono teorie sussurrate, dopotutto, anche perché sarebbe imbarazzante sbagliarsi dopo tanta convinzione.
In ogni caso, l’ultimo tassello uscito di questa intricata “Fase 4” è Thor: Love and Thunder.
Lo sapete, non faccio spoiler se non avverto e in questo articolo non voglio farne.
Allora, in questo film abbiamo una trinità assoluta: Jane Foster, Valkyrie e le capre.
No, bugia, anche se, effettivamente, le reputo un tocco di classe –ve lo spiego dopo, che altrimenti perdo il filo del discorso- : …e Thor.
Essendo un film di Taika Waititi, non ci si può non aspettare che le situazioni più serie vengano alternate a momenti completamente esilaranti o con battute al limite dell’imbarazzante cringe. In perfetto stile Ragnarok.
Comunque, la trama riassunta in breve –e in modo assai poco accurato– è: Thor si rimette in forma –per la gioia di… tutti, credo- mentre viaggia nello spazio con i Guardiani della Galassia e intanto gli dei vengono uccisi, male, da Gorr, lo sterminatore di dei. Sì, molto triste; comunque il dio del tuono decide di fermarlo e intanto incontra la sua ex, Jane, che ha i suoi poteri e che adesso si fa chiamare La Potente Thor. –Sì, non si può sentire. Però in inglese è un po’ più orecchiabile: Mighty Thor-.
10 punti a chi ha individuato la citazione nascosta.
Riavvolgiamo un secondo il nastro e rivediamo il percorso di Thor dal suo primo film ad ora.
Abbiamo conosciuto Thor quando era ancora un ragazzo, un giovane principe borioso che pensava tutto gli fosse dovuto e che non desiderava altro che combattere. Poi eccolo sulla Terra, senza poteri, ad imparare le più grandi lezioni della vita da dei “semplici” umani. Si ritrova a dover combattere il suo stesso fratello, che intanto cerca di uccidere lui ed i suoi amici e, finalmente, si scopre degno di essere un dio e di essere il prossimo capo di Asgard e vede il fratello morire.
Combatte al fianco degli Avengers, senza abbandonare ancora del tutto quella boria che ancora lo distingue e tocca con mano la distruzione più totale e tantissime vite spezzate da Loki che non era morto veramente e che viene poi imprigionato.
In Thor: The Dark World perde la madre, Frigga, uno dei suoi punti fermi, e vede, per la seconda volta, il fratello morire. Crack. Ecco la prima crepa. E, come se non bastasse, rischia di perdere numerose volte Jane, l’unica donna che abbia mai veramente amato… e che alla fine lo lascia fuori scena.
Ancora sulla Terra, ancora morte e distruzione attorno a lui. In Thor: Ragnarok, ritrova Loki, che deve decisamente smettere di fingere la sua morte, ma perde il padre. Crack. E la sorella, Hela, di cui non sapeva nulla, lo porta a dubitare di se stesso e dei suoi poteri fin nel profondo dopo la distruzione di Mjolnir. Crack. L’unica scelta possibile? Guardare la sua casa bruciare e venire distrutta. Crack.
La sua nave viene attaccata e la metà della sua gente sopravvissuta ad Hela, non sopravvive a Thanos. Muoiono davanti ai suoi occhi, senza che possa fare nulla, il suo migliore amico e Loki, questa volta davvero. Crack. E, come se non bastasse, nella lotta finale contro il titano pazzo, non riesce ad impedirgli di sterminare metà delle forme viventi. CRACK. Questa crepa nella psiche è bella grossa.
Arrivato a Thor: Love and Thunder, il nostro dio è perso. Non ha più nulla ed è stanco di perdere le persone che ama. Ha perso la bussola e non ha un’ancora. Non sa più nemmeno chi è, come Simba dopo tutto quel tempo a mangiare insetti: l’assenza di Mjolnir e della conferma che è degno, lo mandano in crisi e sembrano centuplicare le sue insicurezze. Ma, forse, siamo ad un punto di svolta.
I personaggi secondari che vediamo nel trailer sono tre. -Quattro in realtà, ma due li conto come uno-.
Valkyrie, l’attuale re di Nuova Asgard, nonché la migliore amica di Thor. Si imbarca nell’avventura con i due dei –anche se Jane ha solo i poteri di un dio– perché, in effetti, lei è una guerriera, non solo un re, e deve proteggere la sua gente.
Le capre urlanti di cui non vi spiegherò l’origine, ma devo dire che sono molto felice della loro presenza: nella mitologia norrena, Thor, ha veramente due capre per portare le sue cose e trainare carri vari per piani assurdi. Anche se, nella mitologia, queste capre sono la cena di Thor, perché ogni mattina si ricompongono, ma non credo succeda la stessa cosa anche nell’MCU.
Korg, l’essere composto di rocce. Altro migliore amico di Thor, non può mancare. Non solo prende in giro la Disney raccontandoci, come se fosse un narratore esterno, le vicende del film a mo’ di favola, ma ha anche la sua importante funzione di supporto morale e comico per eccellenza, anche se qui ha un concorrente non indifferente.
E Gorr, il cattivo?
Beh, per lui dovete vedere il film: qualsiasi cosa io vi dica su di lui sarebbe spoiler. –Eccetto il fatto che non è giallo come nei fumetti-.
Written by: Aurora Vendittelli
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