Si sa, lo sport ha l’abilità di unire le persone e a Natale siamo tutti più buoni, ma è proprio quando si uniscono questi due elementi che si sono verificati gli episodi più strabilianti. Uno di questi è sicuramente la serie di eventi che hanno costituito la Tregua di Natale del 1914, durante la Prima Guerra Mondiale.
Durante le festività natalizie, infatti, lungo i rispettivi settori delle Fiandre (in particolare nella zona di Ypres), si sono verificate una serie di tregue spontanee tra i militari tedeschi e quelli britannici, con i soldati che hanno lasciato le rispettive trincee e sono andati incontro al nemico per scambiarsi doni, cantare e festeggiare.
In particolare, il giorno di Natale, si è assistito anche a delle partite di calcio improvvisate nella terra di nessuno: il freddo pungente aveva reso la terra dura e mascherava il pessimo odore. Si tratta dell’esempio più lampante che mostra come lo sport sia capace di cose straordinarie, tanto da far incontrare due eserciti in guerra nello stesso rettangolo di gioco, mentre le armi tacciono.
Molte lettere raccontano quegli avvenimenti, come quella scritta dal bavarese Josef Wenzl, che dice:
Era commovente, tra le trincee uomini fino a quel momento nemici feroci stavano insieme intorno a un albero in fiamme a cantare le canzoni di Natale. Non dimenticherò mai questa scena. Si vede che i sentimenti umani sopravvivono persino in questi tempi di uccisioni e morte.
Oppure quella scritta dal caporale Lion Harris ai genitori:
È stato il Natale più meraviglioso che io abbia mai passato. Eravamo in trincea la vigilia di Natale e verso le otto e mezzo di sera il fuoco era quasi cessato. Poi i tedeschi hanno cominciato a urlarci gli auguri di Buon Natale e a mettere sui parapetti delle trincee un sacco di alberi di Natale con centinaia di candele. Alcuni dei nostri si sono incontrati con loro a metà strada e gli ufficiali hanno concordato una tregua fino alla mezzanotte di Natale. Invece poi la tregua è andata avanti fino alla mezzanotte del 26, siamo tutti usciti dai ricoveri, ci siamo incontrati con i tedeschi nella terra di nessuno e ci siamo scambiati souvenir, bottoni, tabacco e sigarette. Parecchi di loro parlavano inglese. Grandi falò sono rimasti accesi tutta la notte e abbiamo cantato le carole. È stato un momento meraviglioso e il tempo era splendido, sia la vigilia che il giorno di Natale, freddo e con le notti brillanti per la luna e le stelle.
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