Un concentrato di meraviglie: così potremmo definire l’intera Sardegna. Ma c’è un luogo che va al di là di ogni bellezza ed è diventato il biglietto da visita della popolazione sarda, l’isola di Tavolara.
Tavolara è un’imponente montagna calcarea e granitica che si estende per 6 chilometri ed arriva ad un’altezza di 560 metri. La particolarità di quest’isola è la sua forma frastagliata: è proprio grazie a questa caratteristica che il rilievo viene comunemente chiamato “l’indiano che dorme“. Inoltre, a seconda da dove la si osserva, l’isola assume profili differenti a causa della sua forma allungata. Ma l’elemento che rende davvero straordinario questo appezzamento di terra, oltre ad essere naturalisticamente molto bello, è anche il regno più piccolo del mondo.
Nel 1997 è stata dichiarata area marina protetta, la quale comprende anche altre isole minori: Molara, Molarotto, Proratora, l’isola Piana e l’isola dei Cavalli.
La storia dell’occupazione dell’isola di Tavolara è molto interessante, ed è stata narrata dall’attuale “re”, Antonio Bertoleoni, il quale racconta che a fine Settecento il suo antenato Giuseppe Bertoleoni giunse sulla terra, al tempo disabitata, e decise di stanziarsi con la sua famiglia. Nel 1836 approdò sull’isola “sconosciuta” il re di Savoia Carlo Alberto il quale, dopo aver stretto amicizia con Giuseppe, lo riconobbe come re e padrone del territorio.
Possiamo definire Tavolara un piccolo angolo di Paradiso, dove la montagna e il mare si incontrano creando una panorama mozzafiato, che ogni anno richiama a sé un notevole bacino di turisti provenienti da tutto il mondo. Come disse Fabrizio de Andrè:
La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso che dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso.
Fabrizio de Andrè
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