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Arte

Talking Food: una cena da Oscar

today25 Aprile 2021

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Steady as she goes” – The Raconteurs

Cosa hanno in comune Cibo e Cinema? Non siate banali… Non è la lettera C, non è la chiave di lettura. Ciò che hanno in comune queste due arti, perché di arte si sta parlando, è il racconto. Entrambe le forme raccontano storie, tradizioni, problemi, soluzioni, modi e stili di affrontare la vita.

Domenica, si dà il caso, ci saranno le premiazioni dell’ Academy Awards 2021, per gli amici gli Oscar. Un’occasione in più per rafforzare questo tema ormai caro e indagato, quello della cucina come racconto. Noi di voicebookradio.com abbiamo deciso di fare una cosa originale: invitare a cena tutti i candidati e riunirli in una location straordinaria, per quanto virtuale. Quella del “Voicebook Palace”.

Data l’occasione non potevamo esimerci dal dare una cena di Gala. Per cui armatevi di smoking e forchetta d’oro e raggiungeteci nell’atrio, perché l’esperienza ha inizio.

La Hall

Si sa che, sia nel Cinema sia nel Food tutto racconta, ogni minimo particolare, a partire dall’ambiente e dalla “mise-en-place”. Nel nostro caso, Nomadland è la location perfetta. Ad ogni portata le tovaglie e le posate, come i bicchieri, cambiano, come il paesaggio nel film. Il racconto, variegato come in un viaggio on the road, trasmette culture e tradizioni, piccoli particolari della vita quotidiana, che ci servono per comprendere meglio la realtà. La musica creata da Ludovico Einaudi non guasta.

L’aperitivo

Ad accoglierci, per mettere a nostro agio lo spirito c’è un Buffet perfetto. Il bancone all’americana, chiamato  Processo ai 7 di Chicago, si presenta allegro come una commedia, ma il vino frizzante e allo stesso tempo strutturato che viene servito per accompagnarlo, rigorosamente bianco, è una faccenda seria, piena di impulsi interessanti su cui riflettere. Per cui non ci facciamo annebbiare dai toni e andiamo ad indagare tutti gli undici piatti che compongono il ricco banchetto. Ognuno ha un’identità e una storia.

 

Nel frattempo, il personale del nostro “Voicebook Palace” passerà con una selezione di stuzzichini basati sulla più antica tradizione asiatica, giusto per farvi assaporare i toni lontani che questo evento inclusivo riesce a raggiungere. Tutti gli appetizers sono conditi con Minari, un’erba nata in Corea e presente in molte specialità non solo asiatiche. Questa erba aromatica ha la particolarità di crescere ovunque, nonostante le avversità, e di stare bene su qualsiasi piatto. Non a caso è chiamata “il prezzemolo dell’Asia”.  In America cresce rigogliosa, per cui vale la pena conservarla in pellicola. Resisterà.

Ma bando alle chiacchiere, si passa alle cose importanti!

Il Vino

Per prima cosa bisogna farlo respirare. Mank, questo splendido Chateau Lafite non è un prodotto nato solo per gli intenditori. E’ un vino che viene dal passato, e con il passare del tempo ha acquistato pregio, promettendo un’esperienza fuori dal comune. Come tutti i vini pregiati ha bisogno di particolari cure prima di poterlo degustare.  Filtrarlo dalle pose del tempo e del citazionismo, e lasciarlo decantare per farlo respirare.

Questo vino ha in sé molte anime, che si traducono in un’infinità di aromi che, man mano che il tempo passa, si avvicendano uno dopo l’altro. Il primo assaggio è quasi sommesso, ma poi regala al palato un racconto avvolgente, pieno di emozioni che si susseguono con eleganza. Si arriva all’ultimo sorso con la consapevolezza che non si potrà assaggiare un’altra bottiglia così a breve.

Les Entreés

Gli antipasti sono in grande stile. L’opera prima di Darius Marder raggiunge subito alti livelli che profetizzano il resto della cena. L’antipasto non è affidato a caso a questo giovane. L’entrata in sala è accompagnata infatti dai tintinnii delle posate sui bicchieri. The Sound of Metal raccoglie la migliore tradizione e presagisce il cambio strutturale che da qui a poco prenderà il corso del pasto, compreso una perdita dell’udito, ma non del gusto e dell’olfatto per fortuna. Altrimenti andremmo tutti a casa. Temporaneamente ci piace farci accarezzare da queste nuove esperienze.

Il vino è pronto? Non ancora.

The Main Course

O sarebbe meglio dire “The main curse”. Come nei migliori gala abbiamo due assaggi che possono essere assaporati insieme.

Per prima cosa bisogna preparare lo stomaco alle emozioni forti. Un unico piatto con dentro tutto, senza esagerare. Una zuppa è quello che ci vuole. The Father ha tutti gli ingredienti per portarci indietro con la memoria, verso un gusto antico che sa di protezione. Il presente è troppo vicino e il futuro troppo lontano per essere incerto. Abbiamo bisogno di sicurezza. Ricostruire i pezzi.

A seguire, The Sound of Metal. E’ un piatto che ha bisogno di una lunga cottura, e un momento per racchiudersi in se stessi. Un arrosto che va lasciato marinare prima della cottura. E attenzione al condimento. Immaginiamo se sbagliassimo la salsa per accompagnarlo e rimanesse secco… Sarebbe come perdere buona parte di quello che il piatto ha da offrirci.

Il dessert

Niente di troppo elaborato ma efficace. Il dessert deve completare l’esperienza del racconto, ma noi oggi vogliamo andare controtendenza e questo piatto ha qualcosa da dire nonostante possa sembrare fuori contesto. Una ragazza promettente sembra essere fuori luogo in una cena di gala, tutta meringa e canditi, ma che presenta un cuore di cioccolato caldo, la cui scoperta lascia per lo meno esterrefatti. Da inondare di zucchero, talmente amaro è il nucleo.

Il Drink

Dopo un tale banchetto la grande tentazione è quella di rilassarsi, lasciarsi andare a futili chiacchiere e sdraiarsi in poltrona. Nulla di male. Ma per i più intraprendenti c’è in serbo un Whisky della migliore riserva. Judas and the black Messiah è il label che fa al caso vostro. Affumicato e invecchiato quanto basta per esser sempre attuale, non ha effetti il giorno successivo. Ma mentre lo bevete avrete tutta la consapevolezza di bere qualcosa di forte e allo stesso tempo utile al vostro spirito. La degna conclusione della serata, senza esagerare..

D’altra parte, questa sera non ci sono danni collaterali. Essere a casa sdraiati sul divano e immaginare tutto ha un gran vantaggio…con l’immaginazione si può.

 

 

 

 

 

Written by: Andrea Famà

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