Mary’s Track: The Blues Brothers rischiava di diventare The Disco Brothers
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “It’s my life” – Bon Jovi
Anche se il meteo, quest’anno, sta facendo i dispetti, possiamo affermare che l’estate è alle porte. Questo fatto reca con sé tutta una serie di questioni. La prova costume incombe sui nostri capi come una spada di Damocle, o meglio, sulle nostre pance appesantite da mesi di inerzia e di palestre chiuse. Non volendo confessare a noi stessi che era tutta una scusa, perché i modi per allenarsi c’erano, corriamo subito ai ripari. Diamo tutto in palestra e dieta ferrea.
Non proprio. Andiamoci piano e non facciamoci male, se possibile facciamoci seguire da qualcuno competente, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione. E’ fondamentale. Molti, infatti ritengono di sapere come gestirsi, leggono articoli sul web, si informano, sperimentano diete fai-da-te di tutti i tipi. Solo il professionista, come un nutrizionista o un medico dietista, è in grado elaborare una dieta, per il semplice fatto che quello che va bene per me non è detto che vada bene per te. La dieta è personalizzata. Lo è allo stesso modo un vaghissimo articolo fatto ad uso e consumo di tutti?
Le uniche che ci piacciono sono le mozzarelle. Il web grande tegame pieno di informazioni, ma poca sapienza, è stato spesso causa di non pochi problemi, informazioni fuorvianti, invenzioni create dal marketing e dalla comunicazione. Perché, è chiaro, quello del food è un mercato, pieno di prodotti, dove tutti siamo consumatori certi.E il mercato del food non si basa solo sulla competizione tra una marca e l’altra. Anche i cibi hanno le loro mode, e tornano in auge in maniera più o meno ciclica, decise appunto dal marketing. Un esempio su tutti.
Chi è nato a cavallo tra gli anni ’90 e il Duemila ha avuto il piacere di assistere alla maggiore attenzione generale che si dava alla propria salute e alla forma fisica. Un proliferare di palestre, di muscoli turgidi e ben oleati, glutei sodi, ma soprattutto pubblicità: dagli oggetti per il fitness di dubbia forma ed efficacia agli integratori. Ma questa è una questione a parte.
Ad un certo punto cominciava a circolare in rete questo fenomeno. I Supercibi. Ci venivano presentati più o meno in questo modo: “ci siamo sempre nutriti degli alimenti della tradizione eppure esistono degli alimenti che hanno una super concentrazione di questa o quella vitamina, antiossidanti che prevengono l’invecchiamento, che aiutano a prevenire il cancro”.
Da lì, anche oggi tutto un proliferare sugli scaffali dei supermercati di generi esotici di ogni sorta, alcuni assolutamente mai sentiti prima. Le bacche di Goji, la Quinoa, il fungo Reishi, il Ginseng o il Guaranà, il fantomatico Mirtillo palustre, oltre al grande ritorno dell’alga Spirulina, che già il nome promette qualcosa di magico. Questo per citarne solo alcuni, che tra l’altro sono quelli che ancora oggi, a boom finito, continuiamo a consumare e abbiamo introdotto nella nostra dieta mediterranea.
E in questo non c’è niente di male. Il marketing è stato efficace e ha fatturato un giro di miliardi incredibile alle aziende produttrici, almeno fino al 2011, per poi avere un forte calo nel decennio successivo. Per forza. Perché se per vendere il prodotto dici che non ti fa invecchiare, che previene il cancro, che se vuoi essere vegano per i tuoi motivi puoi tranquillamente basare la tua dieta sui supercibi, perché ci sono anche i superfruits e i supergrains, allora ti scateni addosso tutta una valanga di persone che sono competenti e fanno di tutto per screditarti. Perché puoi vendere tutto quello che vuoi, se è legale, l’importante è non dire baggianate.
La Cancer Research Uk, fa sapere che le “Health Claim”, cioè le informazioni sanitarie presenti nelle etichette di questi Superfood, non hanno alcuna base medico scientifica e non vanno sostituite con la dieta sana e varia. Dal 2007 l’Unione Europea ha vietato il commercio di questi prodotti se avevano tali etichette. La Food and Drug Administrationi degli Stati Uniti non ha nemmeno una definizione di Superfood.
Una dimostrazione in più? Il mio Microsoft Word, ogni volta che scrivo Superfood o Supercibo me lo segna errore. Immaginate questo mio foglio completamente vergato di rosso.
Il fatto è che dietro a tutta questa storia c’è un’unica profonda verità. Questi alimenti, che fanno parte della tradizione millenaria di tante popolazioni, non fanno male. Anzi spesso e volentieri hanno anche varie proprietà. Ma esattamente come tutti i normali alimenti presenti su questa Terra. Non saranno super, ma restano eccezionali.
Written by: Andrea Famà
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