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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Like a Virgin” – Madonna
Estate. Voglia di leggerezza, di staccare dal grigiume degli intensi mesi precedenti. Quindi colore e soprattutto refrigerio, magari a bordo piscina con un bel cocktail in mano.
O forse no.
Se una bella nuotata nell’acqua fresca e limpida non ha rivali per il nostro relax, la moda del cocktail -ora che i bartender hanno ripreso il potere del mondo del drink dopo due anni di “fattoincasa”– sta avendo un’inversione di tendenza.
Dai bar di Manhattan è cominciato un effetto domino che sta coinvolgendo sempre più bartender di tutto il mondo, come una valanga che più corre, più si arricchisce, tanto sconfinato e allettante è il suo potenziale.
Mai parola fu così lontana dalla sua definizione. Preso in prestito dal cinema, in particolare da un sottogenere del documentario -il mockumentary– il termine sta semplicemente a significare “cocktail finto”, cioè senza alcol.
E’ molto più di questo.
Oggi il mondo del food è sempre più attento alla scelta dei prodotti, sperimenta alternative alla tradizione, anche per ottemperare al cambiamento delle esigenze del consumatore. Mangiar sano ma senza mai rinunciare al gusto. Nel corrispettivo mondo del beverage, per anni, la lacuna era colmata da pallidi tentativi di replicare vecchie ricette della tradizione, ma private di alcol. Per tanto tempo i menu dei bar sono stati invasi da “Virgin” di ogni tipo.
La storia non manca di casi più originali e creativi, di cui il famoso Shirley Temple è forse l’esempio più antico, e anche di tentativi pregevoli, ma che hanno l’unica pecca di avere nomi che a noi italiani, purtroppo, suonano un po’ di “patacca” -anche se non è così- come il newyorkese Nogroni.
A questo punto, il Mocktail sembra il tassello che mancava, perché ha come base un punto di partenza diverso. Non si tratta di replicare le ricette di cocktail più famosi privandole semplicemente dell’alcol -quindi snaturandole in qualche modo- ma, al contrario, fare della mancanza della componente alcolica, e quindi di tutte quelle proprietà in termini organolettici, di profumi e sensazioni, una base di ricerca di gusti del tutto nuovi e diversi. Per non parlare dell’abbinamento al cibo…
E tantissimi bartender di spicco sembrano averla accettata con entusiasmo. Come potrebbe essere altrimenti? Pensate al numero di combinazioni possibili che la natura offre. Certo, la frutta regna sovrana. Ma quanti ingredienti, quante spezie, quanti sapori che richiamano luoghi e tradizioni lontane sono presenti nel mondo!?
La loro riscoperta si unisce alla rinascita del mixology di qualità, e quindi a privilegiare nelle ricette miscele fatte in casa, home made, piuttosto che bevande gassate o sciroppi zuccherati, di cui ultimamente si è abusato.
Non solo il mocktail è sano con gusto, ma offre la possibilità a tutti, chi lo crea e chi lo consuma in egual misura, di allargare i propri orizzonti gustativi, di tentare strade ancora inesplorate.
Se la tradizione si può rompere, questo è senz’altro il modo giusto.
Written by: Andrea Famà
Cocktail Drink Food and Beverage Mocktail Talking Food Tendenze
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