Le fake news sono forse una delle più fastidiose piaghe del nostro secolo: onnipresenti, variegate, numerosissime e spesso difficili da riconoscere. Con l’avvento di questo vero e proprio business della menzogna, è diventata sempre più difficile la diffusione di notizie veritiere per chi ogni giorno, armato di tastiera, si trova a dover pubblicare un nuovo pezzo sincerandosi di riportare fatti provenienti da fonti verificate; d’altro canto, anche per i lettori che dall’altra parte dello schermo si trovano coinvolti in una vera e propria “caccia alla buffonata”, la convinzione su cosa sia vero e cosa non vacilla ogni giorno di più, il che porta ad una conseguente crescita dello scetticismo e della sfiducia generali.
È proprio per questa serie di ragioni che la famosa testata giornalistica britannica BBC ha ideato un gioco online dal nome ‘iReporter’. Obiettivo centrale: contrastare le fake news!
Le regole ed i fondamenti di questo gioco sono molto semplici: una volta indossati i panni del perfetto giornalista, il giovane reporter dovrà affrontare una serie di prove interattive, imparando passo dopo passo moltissimi aspetti fondamentali del mondo dell’informazione, come ad esempio ricercare notizie da fonti attendibili, discernere una dichiarazione dall’altra, una foto autentica da una contraffatta e tanto altro ancora.
Ciascuna di queste mini sfide verrà poi valutata sulla base di tre metri di giudizio ben precisi, ovvero l’accuratezza, l’impatto e la velocità con cui viene gestito il materiale da pubblicare.
Mirato ai giovani di età compresa tra gli 11 e i 18 anni in quanto maggiori fruitori dell’informazione racchiusa nel Web, iReporter ha catturato l’interesse di moltissime persone, tanto da essere rapidamente passato da semplice gioco individuale fine a se stesso ad attività da somministrare agli alunni delle scuole un po’ ovunque in tutto il Regno Unito, allo scopo di trasmettere alla collettività l’importanza che riveste ciò che si legge, come difendersi dalle notizie contraffatte e tutto ciò che si trova dietro le quinte di un corretto fact checking. La battaglia per un mondo meno manipolato, più trasparente, dove il diritto di espressione non vada ad intaccare quello alla corretta informazione è incominciata, e sono sempre di più gli strumenti per farcela: che aspettate a giocare?
Post comments (0)