“Devo scusarmi per quanto è trapelato inaspettatamente, il trial clinico è stato sospeso a causa della situazione attuale”
Esordisce con queste parole, sul placo dell’International Summit on Human Genome Editing, lo scienziato cinese He Jiankui mentre si apprestava a presentare per la prima volta al mondo intero il risultato della sua ricerca riguardante l’editing del genoma umano.
Il test clinico consisteva nel far nascere un bambino da padre sieropositivo (infetto) e madre sieronegativa (sana), per poi successivamente usare la “tecnologia” chiamata Crispr-Cas9 alterando così i geni embrionali e dando al neonato il dono di essere immune al virus dell’ HIV, impedendo quindi la possibilità di contrarre l’AIDS.
Da quanto trapelato su internet, e confermato da lui stesso nel corso della conferenza, sono infatti nate da poco e senza nessuna complicazione due gemelle, Lulu e Nana.
La presentazione del progetto ha ovviamente tirato in ballo numerosi dubbi riguardo la morale etica di questo esperimento, ma sopratutto riguardo possibili problemi di salute che le due bambine potranno contrarre in futuro.
Il campo dell’editing genetico è infatti ancora poco esplorato, ed un esperimento di questo tipo è la prima volta che viene effettuato: è possibile che le due gemelle andando avanti con gli anni possano presentare numerosi problemi di salute, tra cui indebolimento delle difese immunitarie, rendendole molto fragili contro malattie comuni e facilmente debellabili, quali influenza o raffreddore.
Lo scienziato per rispondere a questi dubbi, ha dichiarato che monitorerà costantemente la crescita e lo sviluppo delle due bambine fino al compimento dei 18 anni di età, cercando di prevenire e di curare dove possibile qualunque tipo di complicazione derivabile da questo esperminento, sperando in futuro di riuscire a constatare se l’immunità al virus dell’HIV è possibile tramite editing genetico.
Verso la fine della sua presentazione, ha inoltre dichiarato che è in corso un altra gestazione, cominciata prima della sospensione da lui stesso annunciata, che potrebbe portare ad un terzo bambino nato geneticamente modificato.
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