Nel sud dello Yemen, a largo dell’Oceano Indiano, esiste un’autentica meraviglia chiamata Isola di Socotra. Il termine Socotra si pensa derivi dal sanscrito, una lingua indoeuropea, e significa isola della felicità. Si tratta di un luogo intriso di magia, dove aleggiano antichi miti e leggende.
Socotra è nota sin dall’antichità grazie a personaggi quali Virgilio, che si riferiva all’oasi con il termine Panchaia (l’isola dalle sabbie fertili d’incenso profumato), a Filostrato di Lemmo, che la nominava parlando dell’araba fenice, l’uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri grazie al magico incenso di socotra, e secoli anche l’esploratore Marco Polo.
L’isola di Socotra è fondata sulla semplicità: l’atollo può essere raggiunto solo tramite volo aereo e i suoi abitanti vivono di turismo. Ma attenzione, non il classico turismo di massa, bensì un turismo ecosostenibile, che ha come obiettivo quello di proteggere il paesaggio e la sua biodiversità.
L’isola è caratterizzata da numerose specie di alberi dalla forma particolare: vi sono infatti quelli a forma di bottiglia, il beccogrosso alidorate e il becca moschino. Per quanto riguarda la fauna, invece, sul territorio sono presenti circa 192 specie di uccelli e 232 varietà tra coralli e pesci. Dal 2008 l’isola di Socotra è stata aggiunta dall’Unesco nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Come disse Anne Carson:
L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso.
Anne Carson
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