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La Spagna è uno di quei Paesi che va visitato almeno una volta nella vita. Scommetto che anche chi – come me – non ci è mai stato, ne ha sentito parlare molto bene, almeno una volta. Forse, uno dei motivi per cui ci attrae è la sua somiglianza con l’Italia. Anche lì il meteo è un punto di forza, e, oltre a ciò, il cibo, la cultura e l’arte la fanno subito entrare nella lista delle prossime mete di viaggio, per confermare o smentire le voci. Anche dal punto di vista del sistema scolastico, le affinità sono numerose e le differenze non abissali.
Prima differenza col modello italiano: l’organizzazione dei cicli scolastici. Inizialmente, sembrerebbe tutto identico a noi: asilo da 0 a 3 anni, scuola materna dai 3 ai 6, ma la primaria è dai 6 ai 12.
È interessante notare come quest’ultima sia, a sua volta, suddivisa in tre fasi: la prima dai 6 agli 8, la seconda dagli 8 ai 10 e l’ultima dai 10 ai 12. Insomma, è un po’ come se elementari e parte delle medie venissero fuse. Ma le differenze non terminano qui: dai 12 ai 16 anni, infatti, gli studenti sono tenuti a frequentare la scuola secondaria dell’obbligo, in cui si può personalizzare il proprio percorso di studi, ma non si sceglie un indirizzo specifico.
Dai 16 ai 18 anni, invece, chi vuole può continuare con la scuola secondaria non obbligatoria, che lascia ampia possibilità di scelta ai ragazzi. Possono scegliere un percorso artistico, tecnologico, umanistico, o scientifico, in base alle proprie inclinazioni. La differenza significativa con l’Italia è che qui la decisione di un indirizzo di studi specifico si prende a 16 anni, due anni dopo rispetto alla nostra Penisola. Due anni, apparentemente, possono sembrare una banalità, eppure, in un momento di crescita così rapida e importante, non lo sono affatto. Penso che tutti quanti possiamo affermare che a 16 anni si ha una mentalità diversa da quella che si ha a 14: sicuramente, siamo più maturi!
Perciò, c’è una maggiore consapevolezza di sé che ci porta a scegliere con più sicurezza un percorso di studi affine a ciò che vogliamo diventare dopo la scuola. È vero, ci sono tante persone che a 16 anni non ne hanno la minima idea, eppure, forse, rispetto ai 14 dovremmo avere un bagaglio di conoscenza del mondo più ampio!
Gli aspetti più simili, invece, sono numerosi!
In generale, l’orario scolastico in Spagna è 8:00 – 14:00 e non sono previste lezioni il sabato. Chiaramente, ci sono alcune variazioni che dipendono dalla scuola e dall’anno frequentato, ma siamo più o meno sulla stessa lunghezza d’onda. I voti sono gli stessi del nostro sistema scolastico, quindi da 0 a 10, ma la sufficienza viene raggiunta con il 5! Grande svolta, eh?
Loro possono permettersi di esultare anche con un 5!
Insomma, in linea di massima, il sistema scolastico spagnolo e quello italiano hanno tanti punti in comune, ma possiamo sempre imparare gli uni dagli altri. C’è sempre qualche novità da cui prendere spunto!
Written by: Benedetta Bini
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