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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “I Still Haven’t Found What I’m Looking For” – U2
Definire l’Irlanda come la Terra della birra, del rugby, della carne – quella buona -, di San Patrizio, di Oscar Wilde e di James Joyce ci fa già capire molto su quanto sia importante, questa Terra, ma è comunque molto riduttivo. Dai racconti che si sentono, l’Irlanda è un posto magico, con tanti posti da visitare e forse qualche nuvola di troppo. Inoltre, è una delle mete più gettonate per tutti quegli studenti che vogliono vivere l’esperienza dell’anno all’estero, o, più semplicemente, della vacanza di studio. Del resto, è innegabile che questo Paese si presta moltissimo per la lingua parlata. Certo, anche in Inghilterra si parla inglese, ma in Irlanda c’è la comodità del fatto che non è necessario il passaporto. Anche il sistema scolastico irlandese è diverso da quello che siamo abituati a conoscere, certo, non si può dire che sia differente in tutto e per tutto, ma ci sono dei punti su cui vale la pena soffermarsi.
La prima differenza con il sistema scolastico italiano è la suddivisione dei cicli. I bambini cominciano ad andare a scuola a 6 anni, proprio come noi, ma la fase dell’istruzione primaria termina a 12 anni, quindi entrano bambini ed escono quasi ragazzi. Successivamente, inizia la scuola secondaria, che dura fino ai 18 anni, anche se la formazione obbligatoria dura fino ai 16. Questa parte del percorso didattico è, a sua volta, divisa in altri tre cicli. Il primo si chiama Junior Cycle e il suo obiettivo è quello di completare l’istruzione primaria, rilasciando agli studenti un diploma – dopo aver affrontato un esame, naturalmente -, chiamato Junior Certificate. Insomma, anche gli irlandesi hanno una sorta di esame di terza media, anche se lo affrontano quando sono un po’ più grandi – e, forse, un po’ più in grado di gestire l’ansia -. Tra il Junior Cycle e il Senior Cycle abbiamo un altro anno, che è detto proprio Transition Year, anno di transizione. Personalmente, è il mio preferito, perché consente ai ragazzi una parte di studio più concreta e lavorativa. Infatti, è possibile frequentare molti corsi che normalmente non sarebbero accessibili, proprio per permettere allo studente di cominciare a pensare al suo futuro, come per esempio quello di business, di giornalismo, arte, fotografia… La scuola, durante questo anno particolare, favorisce la formazione professionale dei ragazzi, che possono scoprire e dedicarsi a 360° a ciò che amano.
Infine, l’ultima fase, come preannunciato, è il Senior Cycle. Vengono studiate 6-7 materie, tre delle quali di specializzazione. L’anno si conclude con un esame, proprio come da noi, grazie ai quali si ottiene il tanto desiderato diploma!
In numerosissime scuole irlandesi, l’uniforme è considerata obbligatoria. È un fattore molto interessante, poiché scatena punti di vista diametralmente opposti. C’è chi si trova contro quest’idea, perché, spesso, la considera una sorta di violazione della libertà di vestirsi come si desidera. Un’altra obiezione che capita che venga fatta contro questo obbligo è il fatto che l’uniforme renda tutti uguali. Vanno considerati tutti gli aspetti, però. È necessariamente un problema vestirsi tutti allo stesso modo?
Banalmente, questo tipo di iniziativa è utile per evitare i pregiudizi legati all’abbigliamento, perché, specialmente in età non particolarmente mature, sono ancora presenti. Ma soprattutto l’uniforme consente di avere un outfit adeguato al luogo in cui ci si trova: come quando andiamo in palestra non possiamo indossare un abito elegante, lo stesso criterio vale a scuola.
Certo, entrambi i punti di vista sono comprensibili, perché per gli studenti vestirsi sempre nello stesso modo può diventare, in qualche modo, noioso; ricordate, però, che la scuola non è tutta la vostra giornata, ma solo una parte!
Questo sistema scolastico irlandese, bisogna dirlo, è senza dubbio particolare. Eppure, non mi dispiacerebbe affatto provarlo, perciò se qualcuno di voi comincia a meditare la possibilità di farsi qualche mese all’estero, prendetelo in considerazione!
Written by: Benedetta Bini
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