Prende il nome di Shell Eco Marathon la gara automobilistica studentesca europea che nei giorni passati ha visto sfrecciare sulla pista del Mercedes Benz World di Londra centinaia di prototipi in lizza per il titolo di auto non più veloce, non più potente, bensì più ecologica.
Scopo della competizione firmata Shell, giunta ormai alla sua 35ª edizione e conclusasi lo scorso 5 Luglio, è da sempre quello di premiare il veicolo, fabbricato da studenti liceali o universitari, che negli 11 giri di pista previsti dalla gara consuma meno di tutti.
È possibile partecipare alla gara europea presentando un prototipo, emblema dell’efficienza, oppure un urban concept, più simile ad un veicolo cittadino. L’automobile può essere sia a combustione interna, sia a idrogeno, sia elettrica.
Anche quest’anno la partecipazione è stata grandissima: si parla di un totale di 140 team provenienti da 28 stati diversi, segno incoraggiante che un processo di consapevolizzazione sulle tematiche ambientali è finalmente in corso tra i più giovani.
I vincitori di questa edizione 2019 sono:
• categoria concept: il team danese Dtu Roadrunners per l’auto a combustione interna meno inquinante, l’olandese Green Team Twente per il mezzo a idrogeno migliore, e il francese Tim Ups Insa per il veicolo alimentato a batteria più performante;
• categoria prototipo: ancora la Francia si è aggiudicata la sua parte sul podio, conquistando il primo posto della categoria con il veicolo a combustione interna del team Microjoule-La Joliverie; a seguire il veicolo a idrogeno di creazione della squadra tedesca ThaiRe-H2-Racing, e per finire quello spagnolo Eco-Dimoni per quanto riguarda l’elettrico.
Come confermano le parole di Massimiliana Carello, insegnante di Chassis Design presso il Politecnico di Torino, questa competizione rappresenta un’occasione irripetibile per aguzzare l’ingegno e le capacità lavorative delle giovani menti di oggi:
Un modo più utile per i ragazzi che andare soltanto a lezione e prendere degli appunti. Si sperimenta da subito l’affrontare problemi reali, ad avere delle scadenze improrogabili, a essere criticati, a ragionare insieme ad altre teste.
E, verrebbe da aggiungere, un modo più utile per comprendere l’importanza dell’investimento su sistemi di locomozione all’avanguardia negli anni della grande crisi energetica.
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