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Negli studi di VBR, discutiamo di sesso, delle sue sfumature e delle conseguenze di un rapporto non consapevole con il Dott. Fulvio Leoni. Questo articolo sarà schietto, come un gancio tirato di prepotenza sotto il mento, perché questo serve per discutere dell’argomento di oggi: il sesso. Si, ma non solo. Leviamoci dalle spalle questo strato di stereotipi – ammettiamo, saranno anche caldi e familiari, ma sono scomodi quanto delle scarpe di piombo ai piedi.– per mettere a tavolino alcune delle questioni che, ancora nel 2023, fanno arrossire per l’imbarazzo. Questioni che riguardano tutti e che si agganciano strettamente, non solo alla vita sotto le lenzuola, ma anche alla quotidianità.
Ripeschiamo dal sacchetto alcuni argomenti-ricoperti-da-kg-di-tabù e mettiamoli a tavolino. Considerando, però, che spalare tutta questa robaccia sarebbe troppo faticoso, abbiamo invitato qui negli studi di voicebookradio.com, qualcuno che si è fatto le braccia forti dopo tanto allenamento: il Dott. Fulvio Leoni, ginecologo specializzato in Ginecologia e Ostetricia e socio del Rotary Club Fiumicino Portus Augusti. Lo ricorderete per l’intervento tenuto il 23 Febbraio con “Malattie sessualmente trasmissibili” per l’autogestione del Kennedy!
Quando si tratta di sesso si ha spesso l’impressione di saperne tanto, quando, in realtà, abbiamo tra le mani un mondo tanto ampio quanto complesso. Noi poveri fanciulli inesperti, con la nostra solida esperienza da adolescenti in piena crisi ormonale, cosa possiamo saperne? La maggior parte di noi si è avvicinato al mondo del sesso digitando una parola di troppo nella barra di ricerca, ritrovandosi invasi da donnine e omini che facevano cose “improprie”. Ma che stanno facendo? Cos’è questo prurito?
A posteriori, potremmo dire che le cose non sono poi così cambiate. Secondo la Società Italiana di Adrologia (SIA), solo il 2% dei ragazzi under 20 è andato almeno una volta dall’andrologo – un dato deprimente considerando il fatto che il 30% risulta avere una malattia che su 1 caso su 10 potrebbe compromettere la fertilità -. Anche le ragazze si fanno desiderare, basti consultare l’indagine di Tomorrow swg per scoprire che una giovane su 5 (19%) non è mai stata dal ginecologo.
“Per quanto se ne parli, certe cose rimangono comunque un tabù e il confronto con i genitori non sempre risulta immediato. Guardando le statistiche, però, risulta che i maschi sono meno abituati ad andare dal medico perché lo percepiscono come una messa in discussione della loro virilità.” – Dott. Fulvio Leoni
Questi grandi punti di riferimento che veleggiano nel web, oltre a non essere veritieri da un punto di vista emotivo e pratico – qui bisognerebbe aprire una parentesi altrettanto lunga -. Non accenna e informa rigardo le conseguenze di un sesso non consapevole. Quali sono i rischi? La possibile contrazione di malattie sessualmente trasmesse. Si tratta prettamente di infezioni che possiamo ricondurre ai differenti agenti patogeni – virus, funghi, batteri (clamidia, HPV) etc. – e che possono essere contratte per via di scambio di liquidi biologici – saliva, liquido seminale, microtraumi, abitudini voluttuarie (ad esempio attraverso le siringhe) -.
Evitarne la contrazione è piuttosto semplice: basta non fare sesso. Si, dai, non ci credo neanche io. Ci accorrono in aiuto gli strumentopoli misteriosi: la vasta gamma di contraccettivi di cui, il più antico, il preservativo. Come il Dott. Fulvio Leoni tiene a sottolineare, un altro ingrediente fondamentale è la buona condotta dal punto di vista etico. No, non vuol dire che dovete darvi alla clausura, né tanto meno che vi dovete ammanettare ad una ed una sola persona a vita!
“Bisogna essere onesti con il proprio partner e, durante un confronto, riferire che tipologie di storie si hanno avuto o se in passato si ha contratto qualche malattia.” – Dott. Fulvio Leoni
Importante da discutere è che neanche voi colleghi che praticano sesso omosessuale scappate da questo accollo – non c’è parola più rappresentativa -. Anche per voi consigliabile il sesso sicuro. D’altro canto, neanche il sesso orale risulterebbe una buona scorciatoia, considerando che si possono comunque contrarre malattie dai paroloni brutti come: Clamidia, Gonorrea, Sifilide, Herpes etc. Abbiamo una brutta notizia per le lettrici, sembrerebbe, infatti, non esserci alcun contraccettivo in grado di rassicurare, se non il controllo dal ginecologə.
Approdiamo ora su un versante astruso – qui tocca aprire bene gli occhi – del quale avevamo già abbondantemente discusso in “Medicina di genere” – corri a leggerlo se te lo sei perso! -. Discutiamo delle patologie strettamente femminili che, seppur diffuse in ampie percentuali, fanno ancora fatica ad affermarsi. La prima ad inaugurare il trio è l’endometriosi, una patologia progressiva e infiammatoria, che potremmo presentare come la “presenza in sede ectopica di tessuto endometriale”. Già vi ho persi, vero? Sostanzialmente è quell’invitato della festa che nessuno conosce e che si è presentato senza portare alcun regalo. Non dovrebbe essere lì. Non è silenzioso, anzi, combina molti casini. L’endometrio è la mucosa che riveste le pareti interne dell’utero e che dovrebbe accogliere il prodotto del concepimento. Cresce sotto lo stimolo ormonale e, nell’endometriosi lo troviamo in altre sedi, spesso sulle ovaie, sul peritoneo o, addirittura, nell’intestino.
È molto disturbante perché l’unico modo che ha per farsi sentire è provocando dolore – oh, qualcosa in comune con il tuo ex! – e, quando diventa molto intenso, non si limita solo al periodo delle mestruazioni! Un’altra buona notizia? Quando i tessuti si infiammano, tendono ad appiccicarsi e questo forma degli impedimenti che si ripercuotono sulla fertilità della donna.
Ecco, la vulvodinia è l’amica strana dell’endometriosi, anche lei provoca sintomi simili. Si riconosce dai dolori della vulva, cioè i genitali esterni dell’introito vaginale. È causato da un’eccessiva innervazione e un’alterata vascolarizzazione. Una drama queen. Basti pensare che per essere diagnosticata basta un test per cui il ginecologo, toccando delicatamente certi punti, vede se la paziente percepisce dei dolori esagerati. Insomma, una risposta anomala ad uno stimolo.
“Oligomenorrea iperandrogenica con anovulazione”, questo mi ha detto il Dott. Fulvio Leoni quando gli ho chiesto di approfondire il tema. A quanto pare per diventare medici serve una lingua sciolta. Niente paura, noi del YCB non ci facciamo spaventare da questi tecnicismi!
Si tratta di una patologia per cui l’ovaio non ovula perché noi donne abbiamo molti follicoli che non sanno mettersi d’accordo su chi avrà la dominanza. Questa dinamica mi ricorda tanto il duello tra maschi alfa di Twilight. Partendo dal fatto che l’ormone principe delle donne, l’estrogeno, è frutto della conversione da un androgeno, possiamo dire che, nelle donne affette da ovaio policistico, manca proprio questo passaggio. Il risultato? Un accumulo di androgeni. Per quanto riguarda gli effetti, ecco che entriamo in un circolo vizioso che ha come risultato acne, crescita di peli in luoghi insoliti per una donna e di qualità diversa e un’alterata distribuzione del grasso.
“I sintomi dell’ovaio policistico possono essere attutiti attraverso un miglioramento dello stile di vita: tanta attività fisica e una buona alimentazione a basso introito di carboidrati.” – Dott. Fulvio Leoni
Questo articolo si presta da punto di divulgazione e, ovviamente, non può sostituirsi al parere di un professionista. Proprio su questa questione preme il Dott. Fulvio Leoni.
“Evitiamo il fai da te” – Dott. Fulvio Leoni
Le patologie di cui abbiamo discusso hanno sintomi simili, difficili da riconoscere senza trascurare le sfumature, e appartengono ad un quadro ben più ampio e ramificato. Certo, la tua compagna di banco Giulia ci sta si preoccupi per te, ma non affiderei alle sue diagnosi basate su wikiHow. Si può far riferimento sia a cliniche private, sia ai consultori, istituzioni statali che offrono servizi anonimi e gratuiti. Non avete più scuse!
Written by: Laura Cervelli
Tempo di lettura 4 minuti
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