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Cinema e TV

Se i muri di Abbey Road potessero cantare…

today18 Novembre 2022

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Come togheter” – The Beatles

Uscirà il 16 dicembre negli Stati Uniti If These Walls Could Sing, il documentario diretto da Mary McCartney, figlia di Paul. Per celebrare i leggendari studi di registrazione londinesi da cui sono uscite pietre miliari della storia del rock.

 

Physical Graffiti – Led Zeppelin

A chi ama la musica ne verranno subito in mente alcuni. Strade o palazzi ritratti in storiche copertine di vecchi dischi. Come la facciata in bella mostra sulla cover di Physical Graffiti dei Led Zeppelin oppure le famose quattro ciminiere della copertina di Animals dei Pnk Floyd, recentemente rimasterizzato e tornato con prepotenza in classifica a decenni dalla pubblicazione.

Hotel Morrison – Doors

O ancora il mitico Morrison Hotel raffigurato nella cover del disco omonimo dei Doors. Ma potrei elencare decine di luoghi che hanno fatto da sfondo a storie e musiche starordinarie e che rappresentano, tutt’oggi, una buona fetta del turismo di “scoperta” dedicato agli intenditori.

E poi ci sono posti che hanno fatto la storia a priori. Al di là della buona riuscita dell’album su cui sono stati “immortalati”. E sono posti che viaggiano nella memoria collettiva a prescindere da tutto.

Si attraversa sulle strisce!

Uno di questi appartiene ad un disco che ha cambiato la musica mondiale. Ed ha una storia alle spalle che non immaginate nemmeno… o forse si?

abbey road BeatlesAvrete di certo sentito parlare di strani simbolismi, di messaggi nascosti, di sottotesti misteriosi, di parole in codice trasformate in immagini subliminali. Beh, se vi è capitato, è successo di certo grazie ad un’immagine che raffigura semplicemente quattro ragazzi che attraversano la strada.

Sulle strisce pedonali per giunta, come codice comanda. Ma non è una strada qualunque. E sono strisce pedonali che hanno fatto il giro del mondo pur restando sempre al loro posto. In quel di Londra. La foto divenne la cover di Abbey Road, l’album storico dei Beatles.

Anche se non avete mai ascoltato il disco -e dovete assolutamente recuperare!- conoscerete di certo questa sua cover. E’ divenuta talmente famosa che ne sono nate grafiche, riproduzioni di ogni tipo, magliette, un infinito merchandising ufficiale e non. Ma dove ci troviamo?

Al numero 3 di Abbey Road, nel quartiere londinese di St John’s Wood a Westminster. Uno dei luoghi magici della musica. E non solo perchè questo album lo ha reso famoso, ma bensì, grazie alla presenza di un autentico tempio.

Gli Abbey Road Studios

Parliamo delle mura degli Abbey Road Studios. La storica foto dei Beatles è stata scattata proprio lì davanti. Siamo negli studi di registrazione più celebri del mondo, che definire leggendari è davvero poco. Si sono avvicendate fra queste mura le vere pietre miliari della storia del Rock. Dai Beatles stessi a Elton John ai Pink Floyd. E ancora i Queen, i Simple Minds, gli U2, gli Iron Maiden, gli Europe. E gli Spandau Ballet, Jeff Beck, The Police e i Deep Purple. 

Negli anni novanta altri big della musica mondiale hanno inciso fra queste mura. Dai Muse agli Oasis, dai Coldplay a Kylie Minogue, dai Radiohead ai Blur passando per i The Killers, The Subways, i Manic Street Preachers e gli OneRepublic. In un vortice di generi e sonorità che hanno lasciato il segno.

Siete pronti ad entrare?

“È un posto talmente carico di storia che ti sembra di entrare in un luogo sacro” – Elton John

abbey roadGli studi sorgono all’interno di un edificio in stile georgiano, acquistato nel 1929 dalla EMI che a quei tempi si chiamava Gramophone. Vennero inaugurati il 12 novembre del 1831 e la prima incisione che venne realizzata fu Land of Hope and Glory, scritta da Edward Elgar che dirigeva la London Symphony Orchestra. Così iniziò l’attività dello Studio 1.
Inizialmente si chiamavano EMI Studios e solo nel 1970 cambiarono nome diventando Abbey Road Studios. La struttura iniziale era composta da tre studi di registrazione a cui si è poi aggiunta nel 1980 la console Penthouse per i mixing e le colonne sonore. Oggi comprende anche due studi mobili, nati negli ultimi anni.

I film cominciano ad Abbey Road

Si perchè non di solo Rock vivono gli Studios. E proprio lo console Penthouse è il centro nevralgico della musica dedicata al Cinema. Si trova all’ultimo piano dello stabile e ha visto nascere le soundtrack di pellicole del calibro di Riders of the Storm, la trilogia di Guerre stellari di George LucasCamera con vista, la trilogia del Signore degli Anelli, il film cult Brazil di Terry Gilliam, Braveheart ed Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick.

Anche Ennio Morricone ha inciso nelle sale londinesi molte colonne sonore, tra cui quella di The Hateful Eight di Quentin Tarantino.

Il cuore… lo Studio 2

Il nucleo degli Studios in cui si sono scritti tantissimi capitoli di storia della musica è lo Studio 2. I suoi muri, se potessero suonare, ci farebbero ascoltare indubbiamente tanto Rock. Come del resto questa sala storica ha fatto a partire dal 1957. Proprio in quell’anno il cantante e attore inglese Cliff Richard assieme al gruppo di doo-wop e R&B statunitense, The Drifters, ha registrato nello Studio 2, Move It, uno dei primi singoli rock ‘n’ roll della storia della musica europea.

Ma i Beatles…

Di giganti della musica ne ho elencati tantissimi e tutti di indubbio spessore, ma resta il fatto che furono i Beatles a consacrare definitivamente alle masse l’immagine e la valenza di questo luogo così suggestivo. Era il 6 giugno 1962 e il produttore discografico George Martin portò per primo i quattro ragazzi di Liverpool tra quelle pareti. E da quell’anno fino al 1969 i Fab Four hanno registrato lì il 90% circa dell’intero loro repertorio.

Nello Studio 2, ovviamente.

abbey roadCon lo scatto fotografico di Iain Macmillan per la copertina del disco Abbey Road, misero il sigillo sulla storia. Da allora la strada, e non solo gli Studios, è divenuta un luogo di culto, meta di pellegrinaggio dei fan da tutto il mondo. Attorno agli studi vengono lasciati continuamente messaggi. Talmente tanti da costringere ogni tanto a riverniciare i muri. Non per una questione di pubblico decoro, ma per lasciare spazio a nuovi messaggi. Questa è Abbey Road.

Abbey Road
Mary McCartney

Ora c’è grande entusiasmo per l’arrivo di If These Walls Could Sing, l’attesissimo docufilm diretto dalla fotografa e regista Mary McCartney, figlia del mitico Paul. Mary ha vissuto in prima persona gli Studios fin da quando era bambina e accompagnava i genitori ad incidere. Racconta così questi studi con spirito autentico. La pellicola uscirà il 16 dicembre negli Stati Uniti e approderà su Disney+. Ci saranno anche altre voci che diranno la loro e sono quelle di Roger Waters, Liam Gallagher, John Williams, Celeste, Sheku Kanneh-Mason, Elton John e Paul McCartney.

Se prossimamente non avete in programma un viaggio oltre Manica, cominciate immergendovi in questo film. E vi renderete conto anche voi di una cosa…

 

Written by: Valentina Proietto Scipioni

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