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La Svezia è un posto unico. Ricchissimo di novità, particolarità interessanti e molto altro. Rispetto all’Italia, ci sono varie differenze significative, nonostante non sia così distante da noi. Una di queste differenze è la scuola, che fa capire molto del suo Paese. In generale, le numerose diversità con il sistema italiano, magari potrebbero fungere da ispirazione, o forse anche da elemento da evitare. Beh, ognuno può scegliere cosa preferisce, naturalmente, ma per il momento non ci resta che andare a vedere, nello specifico di cosa si tratta.
La scuola svedese prevede un obbligo che va dai 7 ai 16 anni. Successivamente, gli studenti sono liberi di accedere o meno alle scuole superiori e alle università. La Förskola, nota anche come scuola dell’infanzia, è accessibile sin dal compimento del primo anno del bambino, per favorire i genitori che lavorano. Addirittura, alcuni istituti sono aperti anche la sera e la notte, per tutte le mamme e i papà che devono svolgere dei turni notturni. Dura fino ai 5 anni, dopodiché esiste una classe prescolare, facoltativa, perché la Grundskola, o scuola primaria, dura dai 7 ai 15 anni. La scuola secondaria, invece, comincia dai 16 anni ed è molto simile a quella italiana, dal momento che ciascuno studente può scegliere un indirizzo che sia più affine ai suoi interessi. Beh, di certo affrontare questo tipo di scelta a 16 anni è già diverso, perché si ha una consapevolezza maggiore di sé stessi e dei propri gusti. Successivamente, anche in Svezia, abbiamo l’Università, che non c’è bisogno di spiegare come funziona. Insomma, possiamo dire che le differenze non sono così plateali, eppure notiamo alcuni dettagli, dietro ai quali, probabilmente, ci sono varie riflessioni.
La scuola svedese, però, è nota anche perché non ha la stessa filosofia di quella italiana. Fino ai 12 anni, non si è valutati con numeri o lettere. E la bocciatura non esiste – sì, avete capito bene: non esiste – . Ora, so che ho perso la vostra concentrazione perché state già pensando a fare un biglietto per Stoccolma, ma voglio dirvi di più. Anche i compiti delle vacanze non ci sono, perché i ragazzi, secondo il pensiero svedese, devono poter avere il tempo per riposarsi. Il movimento, l’educazione fisica e le attività extra-curricolari sono attività promosse in modo particolare dalle scuole stesse: del resto anch’esse sono essenziali nella vita degli studenti e il sistema scolastico se ne rende conto. Anche la meritocrazia riveste un ruolo fondamentale, perché dai 12 anni in poi la rendita scolastica dei ragazzi diventa cruciale. Campanello d’allarme: non si tratta forse di una contraddizione?
Da un momento in cui i voti nemmeno esistevano ad un altro in cui significano moltissimo. Non sarebbe forse più equo gestire meglio il peso specifico che essi hanno?
Naturalmente, dietro questi ragionamenti ci sono ricerche di esperti e pensieri di persone estremamente competenti, eppure è indiscutibile che una scuola perfetta non esiste. Ognuna presenterà le sue pecche e i suoi pregi, e sta a noi, che la scuola la viviamo ogni giorno in prima persona, cercare di renderla un luogo migliore.
Written by: Benedetta Bini
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