Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Radioactive – Imagine Dragons”
È accaduto per caso nel corso di alcuni esperimenti guidati da un team di ricerca dell’Helmholtz Zentrum Dresden-Rossendorf, che si trovava all’European Synchrotron Radiation Facility (ESRF), a Grenoble, per condurre degli studi sugli attinidi allo scopo di produrre nanoparticelle di biossido di Plutonio: come descritto sulla rivista Chemie, a seguito di una reazione dalla durata inaspettatamente molto più ridotta del previsto, è stato scoperto un isotopo stabile del Plutonio, ossia non radioattivo.
I chimici erano increduli, ma i risultati non lasciavano dubbi, e successivi test mirati hanno confermato che quel Plutonio è stabile.
Kristina Kvashnina
Così Kristina Kvashnina, coordinatrice dello studio, ha commentato l’importante scoperta.
Questo isotopo sconosciuto presenta una serie di caratteristiche peculiari, la principale delle quali è la sua incapacità di trasformarsi in altri elementi rilasciando radioattività, uno degli aspetti maggiormente oggetto di dibattito nell’ambito dell’energia nucleare.
Sebbene le implicazioni di una simile scoperta siano ancora tutte da soppesare, non si può fare a meno di provare un certo entusiasmo verso quella che potrebbe realmente rappresentare una svolta nel mondo scientifico, soprattutto nello studio di nuovi materiali super-densi e super-pesanti per lo stoccaggio delle scorie nucleari.
Post comments (0)