Il magnetismo: l’incubo di ogni studente del liceo scientifico. Un argomento tanto interessante per comprendere il funzionamento di gran parte dell’ambiente in cui siamo immersi e dei dispositivi con i quali interagiamo quotidianamente, quanto complesso e periglioso. Ed ora che un team di ricerca composto dalle menti più brillanti del dipartimento di Fisica e astronomia Galileo Galilei, dell’Università di Padova, della Germania, dell’Ungheria e dell’Austria ha appena scoperto un nuovo tipo di magnetismo, le cose sembrano destinate a complicarsi ancora di più!
Come spiegato sulla rivista Physical Review Letters, infatti, sono stati individuati dei nuovi fenomeni magnetici mai studiati prima d’ora, che si manifesterebbero a temperature molto basse posizionando due fogli metallici, che fungerebbero da vere e proprie calamite, a distanza ridotta tra loro.
Alcuni materiali, tra i quali il ferro, diventano magnetici, ovverosia diventano una sorta di calamita, al di sotto di una temperatura critica nota come temperatura di Curie. Se il materiale è quasi bidimensionale, cioè è un foglio di spessore molto piccolo, questa transizione ferromagnetica può avvenire ancora ma, solitamente, è molto più difficile da studiare.
Luca Salasnich
Con queste parole il ricercatore italiano Luca Salasnich ha spiegato in parole semplici il processo alla base di questa nuova forma di magnetismo.
Inutile dire che, analogamente a quanto accaduto per altrettante scoperte scientifiche, anche in questo caso non si è fatto in tempo a diffondere la notizia che subito sono iniziati gli interrogativi su quali applicazioni potrebbe avere nella vita di tutti i giorni, dal mondo dell’elettronica a quello dell’innovazione più all’avanguardia.
In effetti, il nostro risultato ha una portata molto più vasta perché il modello matematico utilizzato descrive altrettanto bene, a basse temperature, altri sistemi fisici nella stessa configurazione quasi bidimensionale quali superconduttori, superfluidi e gas atomici diluiti.
Luca Salasnich
Ci troviamo forse al cospetto del futuro dell’elettronica a stato solido?
Post comments (0)