I risvolti inaspettati dei cambiamenti climatici
Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “HOME – Oort Cloud”
I cambiamenti climatici sono un problema che sta iniziando già ad affliggere gravemente la nostra civiltà sotto forma di disastri naturali come uragani annuali, stagioni assurde e popolate da inusuali piogge torrenziali. Ma gli effetti del nostro operato si traducono anche in modi molto differenti dagli eventi sopracitati: per esempio le interazioni anomale tra specie negli habitat tornano a sorprendere con una preoccupante conseguenza del cambiamento degli equilibri naturali causato dall’uomo.
Siamo nel Circolo polare artico, dove lo scioglimento della calotta registrato negli ultimi 20 anni è ai massimi storici: l’eliminazione di una delle tante barriere fisiche che hanno modulato il mondo animale per come lo conosciamo ora. Una eliminazione che controintuitivamente sta portando indirettamente alla morte di svariate migliaia di esemplari di mammiferi marini.
Lo studio, condotto dalla California Davis University sul fenomeno, ha coperto un arco di 15 anni (dal 2001 al 2016) e ha portato i ricercatori a catturare e testare diversi esemplari di specie come lontre, foche comuni, leoni marini e foche leopardo per cercare e prendere nota di tracce molecolari di sieropositività al PDV, in inglese “Phocine Distemper (Morbilli)Virus”, un pericoloso patogeno appartenente alla famiglia dei Morbilli e che ha la sua controparte nei cani con il cimurro canino, a cui le foche sono strettamente imparentate.
Il virus, fino a pochi decenni fa diffuso solo nelle aree marine del nord America occidentale e dell’Europa del nord, è riuscito a spingersi in modo totalmente anomalo verso aree come l’Alaska usando come vettore la specie della lontra di mare, che non trovando più gli stessi ostacoli è venuta in contatto con le specie sopracitate. Il virus è particolarmente problematico e spesso mortale, infatti attacca principalmente il sistema nervoso dell’ospite portando a sintomi clinici come respiro affannoso, difficoltà natatorie, ipertermia e malessere generale.
Diverse esplosioni pandemiche si sono verificate nel corso degli anni, tra cui una nel 2003 e un secondo picco critico nel 2009, con una associazione di causa ed effetto con l’esponenziale e preoccupante assottigliamento dello strato dei ghiacci e purtroppo portando alla morte di 20.000 esemplari. Questo fenomeno è solo una delle tante dimostrazioni che Madre Natura ci sta dando dei terribili modi con cui può minacciare intere specie, inclusa la nostra: dimostrazioni che purtroppo danno segni di essere appena cominciate.
Purtroppo, come il filosofo Francis Bacon aveva (pre)detto: “Naturae non nisi parendo vincitur”, che tradotto significa: “La Natura non si può vincere se non ubbidendole”.
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