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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Blood Right” – Madame Macabre
Harry Potter è diventato un pilastro fondamentale della nostra cultura, anche di chi non ha mai letto i libri.
Molti di noi, però, dovrebbero proprio smetterla di rileggere la saga in modo ossessivo: la lettera per Hogwarts non è comunque arrivata. È ora di rassegnarsi. Il cambiamento può essere traumatico, quindi, per renderlo il meno doloroso possibile, vi consigli di aprire Scholomance di Naomi Novik, di cui deve ancora uscire il terzo libro in Italia.
Proprio come in Harry Potter, la magia, nell’universo di Scholomance, esiste. I maghi vivono, per la maggior parte, in cerchie per proteggersi a vicenda da creature mortali che non vedono l’ora di mangiarseli.
Tra i 9-12 anni e il 18 c’è l’età peggiore per ogni pupo di origine magica –raramente, infatti, nasce un mago tra i pagani-babbani-, perché sono i più succulenti. Proprio per questo è stata creata una scuola, la Scholomance –chi l’avrebbe mai detto– per istruire i giovani maghi di tutto il mondo.
Non dovete immaginarvi Hogwarts, però: la Scholomance è una prigione blindata mortale e priva di supervisione adulta. E no, non ci sono nemmeno i professori: la scuola dà libri ed esercizi, perché è dotata di una pseudo-volontà propria. Infatti, meno della metà della classe che arriva all’ultimo anno, riesce ad uscire dai cancelli e si diploma. –Che bello-.
Vivere in quella scuola è un’esperienza mortale, visto che mostri che hanno evaso le difese spuntano da ogni angolo buio –se va bene– per fagocitare qualche preda.
Ad introdurci in questo mondo pieno di fiorellini profumati e sole primaverile è El, la nostra protagonista –che in quanto tale è over power-. Galadriel frequenta il penultimo anno della Scholomance e ci introduce al suo mondo –rompendo la quarta parete spesso e volentieri- con un piacevolissimo sarcasmo. Figlia della migliore guaritrice in circolazione, ha una propensione naturale per la distruzione del mondo –che la scuola è ben lieta di alimentare- con cui combatte ogni secondo per non diventare una maga oscura.
Nonostante la potenza di avere a sua disposizione un numero illimitato di incantesimi pro morte –che continuano ad aumentare-, El è potentissima solo concettualmente. Combattendo contro il suo lato sanguinario per tutto il libro e non avendo il supporto di una cerchia alle spalle, –e nemmeno amici– è un’emarginata che può contare solo sulle sue forze.
Letteralmente: il mana, che serve per gli incantesimi, se lo deve procurare da sola con l’esercizio fisico, non può contare su quello degli altri, come in una cerchia. E questo è evidente per tutto il tempo, visto che la conosciamo quando entra in contatto con Orion Lake, figlio del prossimo capo della cerchia di New York e popolarissimo salva-vite e stermina-mostri del suo anno. –Che ha invece tutte le carte in regola per essere un altro “protagonista”, pieno del proposito di salvare tutti com’è-.
Del resto, chi ha mai detto che la magia non debba essere qualcosa di brutale, che tiene svegli la notte chi la pratica e che, se usata male, può portare alla propria rovina in più di un modo? Nessuno, e quindi Naomi Novik ha scelto di dipingere il nostro mondo, dove i ragazzi non sono al sicuro nemmeno a scuola, con un tocco di sarcasmo in più.
Written by: Aurora Vendittelli
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