Young ASCOLTA LA DIRETTA
Deep
Relax
Passion
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Zitti e Buoni” – Måneskin
La terza serata del Festival di Sanremo si apre con un Amadeus che, in diretta Instagram dal palco dell’Ariston, si vanta del suo primo milione di followers, mentre Morandi ribadisce quanto Ama resti a prescindere un boomer. A co-condurre, la pallavolista Paola Egonu, che appare sul palco come una dea, avvolta da uno splendido vestito color perla simile al peplo indossato dalle donne nell’antica Grecia. Disinvolta, sorridente, semplicemente magnifica. Ma passiamo alla classifica ufficiale – made by YCB – di questa terza serata di Sanremo, nella quale si sono esibiti tutti gli artisti in gara!
Il controllo durante la performance, i movimenti, la voce, il flow, non una virgola fuori posto. Ancora una volta, Madame non ne sbaglia una. Con “Il bene nel male” si conquista il primato di questa terza serata. Se solo però non le avessero appioppato quell’abito… Bello il colore, ma stilisticamente orribile: un mix di elementi che, insieme, creano un outfit inguardabile. Forse lo hanno fatto indossare a lei perché sapevano che ci saremmo concentrati sulla sua magnifica voce e mica sul vestito.
La nostra piccola pupilla si prende la sua rivincita, dopo un inizio, durante la prima serata del Festival, non proprio dei migliori – è stato il berretto ad aver fatto la differenza -. L’esibizione, con “Mare di guai”, di un Ariete che torna fedele a se stessa: niente più impermeabile soffocante, ma un bel cappottone elegante e tre volte più grande di lei.
Ancora una volta le parole si sprecano: entra, ringrazia, dice “maestro” così, a caso, posa un ukulele e dà inizio allo show. “Made in Italy” spacca a tal punto che una twerkata è d’obbligo – Elettra Lamborghini chi? -. Ma non finisce qua. Pensavamo di non vederlo mai senza occhialetti sul palco dell’Ariston e invece, eccolo che, a metà performance, li leva per sfoggiare un trucco occhi pazzesco.
Ti amiamo Rosa.
Poche nuove da dire per Lazza, se non che il bordeaux gli dona molto. Io e Alessandro riproponiamo il discorso della seconda serata: quest’artista sa come stare su un palco, emozionare e conquistare il pubblico. Mossa geniale poi quella di consegnare i fiori alla mamma subito dopo la fine della performance. Se già pendevamo dalle sue labbra, dopo questa dimostrazione d’affetto ci siamo commossi – la mamma è pur sempre la mamma -. C’è da capire se verrà apprezzato o considerato il solito rapperino senza vero talento…
I Colla Zio se la sono tajata anche stasera. Dal momento in cui è partita la musica, non hanno pensato ad altro se non a divertirsi. Non mettiamo in dubbio che il loro più grande sogno, al momento, sia vincere, ma ciò che traspare dalle loro performance è tutt’altro: una voglia assurda di spassarsela e alleggerire, anche se per solo qualche minuto, l’atmosfera dell’Ariston. E ci riescono perfettamente…
Il Tana ritorna nella sua forma originale: completo da personaggio di Tim Burton e le nostre stesse occhiaie – quelle che si formano quando hai due ore di sonno totali in 2 giorni perché segui Sanremo –. La performance rimane comunque sulle note romantiche – anche se noi volevamo il Sesso Occasionale -.
Settimo posto per gIANMARIA il gelataio che ama vestirsi tutto di bianco. Anche lui, come il mitico Rosa, lascia un ukulele per nessun apparente motivo sulla scalinata del palco, per poi intonare, in modo molto intenso, “Mostro”. Non è però riuscito a competere con i precedenti big, dallo stile inarrivabile.
Ultimo nelle esibizioni ma non nella classifica YCB, Peter Pan, anche conosciuto come Will. Ha cantato “Stupido” davanti una platea che voleva soltanto un lettuccio comodo e un cuscino. Indipendentemente da questo però è stato un grande “niente di che”, se non per il look molto indie e molto casual che ben gli si addice.
Mara Sattei ripresenta “Duemilaminuti”. Nonostante la canzone non sia un granchè – insomma, nulla di nuovo, roba sentita e risentita.– e la sua voce non ci abbia conquistato, ci sono da fare i complimenti agli stilisti per il completo elegante e sobrio – “carino con quella robina blu sotto” come descrive Alessandro -.
Olly, pronto per tornarsene in camera d’hotel a dormire, ripresenta “Polvere” in quello che sembra un comodissimo pigiama. Siamo dovuti arrivare alla terza serata di Sanremo per realizzare che, se ascoltato ad occhi chiusi, Olly è Tedua, in tutto e per tutto. Chissà se hanno anche lo stesso pigiama.
A Shari piacciono le cose strette, ormai l’abbiamo capito. Nonostante il vestito aderente di color rosso scarlatto, molto rosso e molto scarlatto – una caramella gigante.– riesce a sopravvivere alle scale dell’Ariston. Per la canzone, “Egoista”, nulla di nuovo, anche se a dirla tutta sembrava essere leggermente più sciolta di ieri. – O, almeno, questo è quello che sosteniamo noi critici, quindi sarà sicuramente così -.
Sethu fa il suo ingresso per cantare “Cause perse”, vestito come un candido American Psycho. Per qualche motivo però, durante tutta la performance, rimane ingobbito sul microfono, mentre dei giochi di luce per niente fastidiosi rendono la scena ancora più caotica. Anche quest’esibizione ci ha annoiati terribilmente – è stata un’impresa non far addormentare Alessandro -.
No, non ci è piaciuto nemmeno stasera. Non lo salva nemmeno essere la versione italiana di Timothée Chalamet. E non verrà nemmeno graziato da noi arbitri dell’eleganza: il suo vestito è lo stesso della serata di ieri. – Da Sanremo dicono ci siano stati problemi di lavatrice.– E poi – sì, lo ripeteremo fino all’ultima serata– questa canzone somiglia troppo a Ti Amo di Tozzi, trop-po.
Ultimo posto per Leo Gassmann. Il cantante ha presentato “Terzo Cuore” indossando una semplice canottiera bianca e sfoggiando un banalissimo look casual, inadeguato però alla serata. Tralasciando il drip discutibile, l’esibizione è stata pessima: noiosa a livelli stratosferici – così noiosa che Alessandro si è addormentato -.
Anche la terza serata di Sanremo è andata! Le poche ore di sonno a notte cominciano a farsi sentire, ma io e Alessandro non siamo tipi che mollano per un po’ di sonno. – Specialmente Alessandro -. Artisti, temete, perché altre due serate ci attendono e non abbiamo ancora finito con voi.
Scritto da: Zahra Javanmardi, Alessandro Vitrano
Written by: Alessandro Vitrano
© 2023 voicebookradio.com Cod.Fiscale 97824430157 - P.Iva 10494570962 - Licenza SIAE n.6671 - anno 2023
Post comments (0)