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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Made in Italy” – Rosa Chemical
Un saluto a voi, cari superstiti della prima serata – e non -. Nelle ore che ci hanno separato i social sono, come ben previsto, implosi: Blanco, Chiaretta, Giannone, i selfie di Ama… Tutto è memabile e memorabile. Ma parliamo della serata di oggi, che si apre con i nostri due conduttori preferiti – ah no, non c’è Fiorello – agghindati in sintonia. Drip Synchro sul palco dell’Ariston per Amadeus e Morandi, con dei completi sobri e decorati da qualche semplice glitter caduto lì per sbaglio probabilmente. Gli stilisti devono aver accolto le nostre critiche per gli abiti della scorsa serata, sennò questo miglioramento di drip non si spiega…
Magnifica anche la co-conduttrice Francesca Fagnani che, in un abito speditamente elegante, affianca il duo nella seconda serata di Sanremo. Avete ragione, basta con le chiacchere, è il momento di passare alla classifica!
O forse no, piccolo focus sugli ospiti della serata. Due cantanti si sono appena esibiti, quando, a fine pubblicità, una telecamera riprende il Giannone mentre se la canta e se la fischia sulle scale della galleria, accerchiato da centinaia di signore e signori diversamente giovani. Pochi minuti dopo è il turno di Massimo Ranieri ed infine di Al Bano. Tre big della musica italiana riuniti per un trietto sul palco dell’Ariston. È un attimo che ipnotizzano tutti gli spettatori con delle hit che noi ragazzi non abbiamo mai avuto il piacere di vivere.
Eppure una magia si avvera: vedere tutti cantare a squarciagola, con la luce negli occhi, insieme ai pilastri della canzone italiana smuove qualcosa anche nei più giovani…dateci un secondo, Zahra si sta asciugando le lacrime. Il drippometro, grazie a loro, tocca vette mai raggiunte, neanche nella prima serata: una combo di vestiti che parte dallo smoking plasticoso di Massimino e finisce al fazzoletto e cappello bianco di Al Bano.
E nemmeno stasera abbiamo fatto il minimo sforzo per scegliere il vincitore: Rosa Chemical si porta a casa il titolo di primo in classifica per dei motivi ovvi. Drip assurdo, unghie laccate, giacca di pelle, occhiali da sole e calzascarpe al posto della cravatta lo fanno sembrare il personaggio di un gioco di ruolo fantasy. La canzone poi, “Made in Italy”, è letteralmente un viaggio dentro la sua testa piena di… amore, sesso, piedi, italianità e tanto, ma tanto, altro. Rosa Chemical non è né un cantante, né un personaggio: è un’idea platonica a cui tendere.
Meritatissimo secondo posto per Madame che, con “Il bene nel male”, ci ha stregati e tenuti incollati allo schermo per tutta la durata della sua performance. In un divino completo bianco, molto alla Gianna Nannini a Sanremo 2018, – eccetto per il sole al centro del petto – Madame racconta un amore nato tra una prostituta e un cliente. Grazie ad un tono persuadente, la giovane artista ci ha conquistati – in particolare Zahra – trasmettendo una valanga di emozioni.
Sanremo si trasforma in una discoteca techno grazie all’energia di Lazza. L’artista gareggia con “Cenere”, un brano dalla base musicale astrale, frutto di sperimentazione e coraggio di uscire dalla propria comfort-zone musicale. Performance per-fet-ta, senza un accenno di errore. Lazza ha saputo avere padronanza dello spazio, dei movimenti ma, soprattutto, della voce – per la prima volta Zahra ha capito tutte le parole di una canzone-. Unica pecca: l’abito della serata. Insomma, stilisti, fate sul serio? Vestire Lazza come una bomboniera scintillante!
Tananai era uno dei nostri protetti: sempre nel mood, rilassatissimo ed in grado di non andare mai nel panico. Ecco, si è fatto un po’ troppo prendere la mano, ma andiamo con ordine. Giacca rossa, camicia azzurro chiaro ed un gigantesco fiore rosa sul cuore meritano un 10/10. La canzone però era veramente da tisanina e studio, mentre ci si aspettava qualcosa di più iconico o pazzo. – Quantomeno era piena di allusioni sessuali -.
Al quinto posto, un Peter Pan cresciuto e infermiere. Will, vestito completamente di bianco – mutande comprese – presenta “Stupido”, brano dedicato a tutte quelle persone che, almeno una volta nella vita, hanno fatto qualche stupidata per amore. Peccato per il look banale, Zahra sarebbe capace di ricrearlo in meno di 5 secondi, rovesciando un intero barattolo di vernice bianca sullo splendido e dolce Alessandro.
Shari stava per soccombere al peggior nemico di ogni artista a Sanremo: le scale. Con l’handicap di una camicia di forza al posto del vestito, intona “Egoista“, in pieno stile reggaeton a Spazio 900. Sullo stile però non ci siamo proprio. Leopardato no, caso chiuso. Però, ad essere onesti, il testo della canzone scritto insieme a Salmo – che nella serata precedente ha fatto un carpiato con microfono in piscina – spacca di brutto.
Ci dispiace per Sethu, ma la sua performance ha semi-floppato. Con un taglio alla Jim Carrey in Scemo più Scemo, si presenta sul palco sfoggiando il vestito che, prima di lui, aveva indossato Edward Mani di Forbice. La canzone comunque non ci ha lasciato molto, nonostante i ritornelli gridati direttamente dentro al microfono. – Insomma, una tra le tante Cause perse -. In compenso il fratello, alla chitarra, ricordava una fusione tra Surrealpower e Sdrumox.
Ultimo posto per LDA, aka di Francesco D’Alessio – proprio il figlio del grande Gigi – che ha presentato, con indosso un completo total blu, “Se puoi domani”. Brano che io e Alessandro bocciamo – senza se e senza ma – perché una rivisitazione di “Ti amo” di Umberto Tozzi – ascoltatele entrambe. Noterete la grande somiglianza-.
Dopo una prima serata all’insegna del trash per gli avvenimenti che non dobbiamo certo ricordare e segnata dalla demoralizzazione generale per la classifica della Sala Stampa, il festival di Sanremo si è ripreso in impennata. Con ospiti meravigliosi – come i Black Eyed Peas – e delle performance pazzesche da parte dei nostri ragazzi – coff coff…Rosa Chemical… Coff coff -, la classifica si è ribaltata e vede ora tra le prime posizioni Madame e Tananai. Con la sensazione di estasi ed incredulità ancora in viso vi diamo la buonanotte e ci prepariamo per entrare nel vivo con la terza serata!
Scritto da: Zahra Javanmardi, Alessandro Vitrano
Written by: Alessandro Vitrano
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