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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Salirò” – Daniele Silvestri
Venerdì 10 febbraio 2023, voicebookradio.com apre le porte degli studi per seguire e commentare in compagnia la quarta serata del Festival di Sanremo. Penultima puntata, dedicata alle cover e condotta dai soliti, Ama e Giannone, accompagnati dalla co-conduttrice Chiara Francini, che ha fatto la sua apparizione in cima alle scale dell’Ariston in un magnifico abito blu notte firmato Moschino.
Le due anime festaiole, invece, ci hanno abituato a dei completi molto originali, come quello completamente dorato di Ama, con qualche piccolo motivo scuro, o il meraviglioso tappetone bordeaux che indossa il Gianny. Basta parlare di moda, addentriamoci ancora una volta nella classifica perchè, stavolta, c’è il doppio del lavoro da fare.
In cima alla classifica ufficiale, targata YCB, non poteva non esserci un duo che ha stupito la platea dell’Ariston e il pubblico da casa – compresi me e Alessandro- . Stiamo parlando di Madame e Izi che, esibendosi con “Via del Campo”, hanno reso omaggio ad uno dei più grandi cantautori italiani: Fabrizio De Andrè. A perfezionare l’impeccabile performance, è stato però l’abito di Madame, realizzato da Off-White proprio in occasione della serata, prendendo ispirazione dalla “graziosa che vende a tutti la stessa rosa” descritta da De Andrè.
Immaginate di essere ad una festa con degli amici. Ad un certo punto, durante il karaoke pazzo, parte “Centro di gravità permanente” di Battiato. Nonostante le scenografie colorate ed i vestiti identici per Ariete e Sangiovanni, – piazzati poco sotto Madame. – la loro performance è andata proprio così. Due amici che si uniscono, con il sorriso stampato in faccia, per cantare a squarciagola.
Altra coppia che ha fatto scintille è stata quella composta da Rosa Chemical e Rose Villain: due animali della stessa specie, due complici di ciò che è stata “America”, ovvero la loro canzone da duettare. Sanremo gli ha quindi permesso di mettere su un esibizione da ommioddio dobbiamo farlo anche noi: entrambi vestiti di pelle, si lasciano andare. Rosa fa cose da Rosa, tipo leccare lo stivaletto di Rose – mentre lei si mordicchia il labbro – o concludere venendo simbolicamente calpestato. Viva il sesso, viva l’amore, viva la libertà, in poche parole.
4. Olly e Lorella Cuccarini
Sotto il podio, per evidenti motivi di superiorità ed amore verso i precedenti artisti, ci sono loro: da una parte Olly, con indosso un outfit casual – semplice polo nera ed elegante pantalone rosa.– e dall’altra Lorella Cuccarini, con un abito nero ricoperto di paillettes, stile art déco. Insieme, in un’energetica esibizione, ci hanno fatto scatenare con “La notte vola” – mai vista così tanta gente ballare negli studi di voicebookradio.com -.
5. Colla Zio e Ditonellapiaga
Perdonateci, ma loro partono avvantaggiati: “Salirò”, di Daniele Silvestri, è una delle canzoni preferite di Alessandro, quindi immaginatevelo in estasi mistica nell’attimo in cui legge Colla Zio e Ditonellapiaga sopra il nome del brano. La performance si mantiene sugli standard che il gruppo di scapigliati ha definito: niente panico da palcoscenico, solo divertimento con una coreografia da villaggio vacanze in Puglia.
Per la quarta serata di Sanremo, Lazza, il re dello sperimentalismo musicale, sceglie di portare sul palco un brano di Nesli: “La fine”. Si è esibito affiancato da Emma e Laura Marzadori, primo violino del Teatro della Scala di Milano. A dirla tutta, ci aspettavamo un brano più lazzaniano, musicalmente in linea con il suo inedito “Cenere”, che nelle scorse serate ci ha fatto impazzire, ma non ci siamo certamente lamentati di quel tocco di musica classica.
Rinnoviamo a questo punto la richiesta di matrimonio a Tananai: “Tana, io e Zah siamo disponibili per iniziare una relazione seria con te, specialmente dopo averti visto addosso quel completo color violetto ricoperto da migliaia di brillantini”. Insieme al mostro Biagio Antonacci, canta “Vorrei cantare come Biagio”, di Simone Cristicchi, generando così un paradosso spazio temporale.
“L’amour tojours”, brano cantato da Mara – Lasorelladithasup – Sattei e Noemi la conosciamo tutti molto bene. Ascoltandola capirete che, se storpiata, è la base per “abbiamo vinto la coppa dei campioni”, anche se di recente non se ne fa più uso. Tornando all’esibizione, la Mara parte con voce modificata – il che aumenta la percentuale drip, già alta di suo – mentre viene raggiunta in stile Darth Vader da Noemi. Poi vabbè, quando è iniziato il ritornello la vostra mente si sarà scollegata ed avrete iniziato a canticchiare “Po-popopo Po-popopo”.
Musica leggerissima e dolcissima per il nostro Peter Pan di Sanremo, che canta “5 giorni” con Michele Zarrillo, l’autore stesso del brano. Però rimane tutto anonimo, sciatto, nonostante l’evidente coinvolgimento dei due nell’esibizione – basta guardare la luce con cui cantano, o gli sguardi reciproci -. Povero Will.
Shari inizia la sua esibizione a tema Zucchero in maniera noiosa, con un brano lento che ci ha quasi spinto a fare zapping. La salva Salmo, che scende le scale dell’Ariston – rigorosamente a due a due – canticchiando “Accendi un diavolo in me”, risollevando la situazione. Shari durante l’esibizione sdrippa con un luccicante vestito attillato – tanto per cambiare.– ed un paio di guanti molto, molto lunghi. Il Salmo invece va sul sicuro con giacca e camicia. – piccola news che lo riguarda: ha ricomprato il microfono con cui ha fatto snorkeling durante la prima serata.–
Turno di un altro duo: un ragazzo con una canottiera scura e i capelli alla sinfasò ed un signore un po’ anziano, con indosso una tuta, occhiali da sole in stile Rosa Chemical ed l’armonica a bocca. Sono Leo Gassman ed Edoardo Bennato in un medley, nel quale spiccano brani come “Il rock di Capitan Uncino”“. Senza dubbio, un momento revival che deve essere piaciuto a gran parte del pubblico di Sanremo.
Howl si sistema, si aggiusta un po’ i capelli e indossa, al posto della solita camicia, una giacca elegantina. Dopodiché inizia a duettare con Manuel Agnelli, che esibisce il suo polistrumentismo passando prima da pianoforte a chitarra, per poi unirsi definitivamente al Mago Howl per un poetico finale. La canzone, “Quello che non c’è”, si è prestata molto bene all’idea del “Ehi facciamo il brano in coppia”, perché i versi sono tutti composti da domande retoriche, che il gIANMA fa a Manuel mentre se la suona.
Una collaborazione inaspettata quella tra Sethu e i Bnkr44 – da leggere “bunker 44”.– che, assieme, hanno cavalcato il palco dell’Ariston con la cover di “Charlie fa surf” dei Baustelle. Un’esibizione però che non è solamente canto, ma anche una performance così assurda che l’unico che ha osato proferire parola è stato Alessandro con “ma che se so calati?”.
Chiaro e limpido è che a LDA piacciono tanto, troppo, le tonalità blu, altrimenti non si spiega perché questo colore lo stia perseguitando dall’inizio di Sanremo. Il duetto con Alex Britti è stato piuttosto normale: la canzone con cui si è esibito, fino ad oggi, il piccolo Giggino Jr, è molto simile allo stile soul di “Oggi sono io”, accompagnato proprio da Alex Britti che, a quanto pare, è Marracash tra vent’anni.
Nonostante non avessimo Giorgia ed Elisa a duettare, questa serata è stata particolarmente complessa da valutare – nel senso che abbiamo fatto gli straordinari -. Fortunatamente, dopo il momento Mare Fuori la situazione si è risollevata e ci ha dato la forza di continuare. Il viaggio attraverso Sanremo sta per giungere alla fine, e dovremo essere pronti a dare il nostro Giudizio Universale.
Scritto da: Zahra Javanmardi, Alessandro Vitrano
Written by: Alessandro Vitrano
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