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Musica

Sanremo anni 60: 8 brani storici “perdenti”, ma vincenti

today2 Febbraio 2022

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Un’avventura” – Lucio Battisti 

Oggi faremo una passeggiata negli anni Sessanta fra i brani di Sanremo che non hanno mai vinto, ma che sono diventati successi assoluti e ancora resistono al tempo. 

Il Festival di Sanremo ha vari modi di “dettar legge” sul mercato musicale. Uno di questi è sicuramente paradossale, parlo dei brani che non hanno mai conquistato il podio, ma che, in realtà, poi hanno avuto un successo incredibile fino a diventare dei classici. 

Sanremo

A portarli sul palco del Festival sono stati per altro nomi straordinari, veri e propri giganti della musica nazionale, da Caterina Caselli a Lucio Battisti, da Adriano Celentano a Luigi Tenco.

E se non hanno vinto loro che sono stati eccellenze indiscutibili non c’è da disperare se i nostri artisti preferiti non raggiungeranno l’alta classifica nemmeno quest’anno. 

Perché a decretare i veri vincitori è sempre stato il pubblico, le radio e le classifiche di vendita del “dopo Festival”. In fondo la musica ha i suoi percorsi misteriosi e arriva sempre dove deve arrivare. 

Sanremo

Oggi ho scelto 8 brani andando molto indietro nel tempo, nei meravigliosi anni Sessanta che tanto hanno donato alla musica italiana. E vi dimostrerò quanto ancora siano amatissimi e intramontabili dopo generazioni intere. 

Vi va di riascoltarli insieme? 

1 – 1966 – Il ragazzo della via Gluck 

(Testo di Luciano Beretta e Miki Del Prete; musica di Adriano Celentano) Adriano Celentano – Trio del Clan

Indiscutibile principe del Rock and Roll all’italiana, Adriano Celentano, con questa canzone ha spopolato negli anni, fino a farla diventare un grande classico da cantare allegramente anche nei falò. 

2 – 1966 – Nessuno mi può giudicare

(Daniele Pace, Mario Panzeri, Luciano Beretta e Miki Del Prete) Caterina Caselli – Gene Pitney

L’indimenticabile casco d’oro di Caterina Caselli si impose immediatamente nei gusti dei giovanissimi di quegli anni. E il ritmo di questo brano è rimasto nel tempo, attualissimo più che mai. E tutt’oggi sfido chiunque a resistere a cantarlo e a ballarlo.

3 – 1967 – Ciao amore ciao 

(Luigi Tenco) Luigi Tenco – Dalida

Un bellissimo video di repertorio ha catturato la splendida Dalida che, durante le prove del Festival, interpretava il brano di Tenco. Intenso come solo lui sapeva scrivere, malinconico e senza tempo. 

4 – 1967 – Cuore matto 

(Armando Ambrosino-Totò Savio) Little Tony – Mario Zelinotti

Un altro grande nome del Rock and Roll all’italiana che ha portato a Sanremo un brano che più evergreen non si può. Fin dall’attacco iniziale del basso cattura senza scampo. Ancora cantatissimo, conosciuto da chiunque. Irresistibile, intramontabile, senza alcun dubbio. 

5 – 1968 – La voce del silenzio 

(testo di Paolo Limiti e Mogol; musica di Elio Isola) Tony Del Monaco – Dionne Warwick

Un capolavoro assoluto portato sul palco dall’eccellente Tony Del Monaco con un vibrato incredibile e coverizzato nel tempo da voci straordinarie come quella di Mina e Massimo Ranieri. Testo toccante, musica commovente, un viaggio emozionante su note che letteralmente travolgono il cuore. 

6 – 1969 – Un’avventura 

(testo di Mogol; musica di Lucio Battisti) Lucio Battisti – Wilson Pickett

Un’altra immancabile perla dei falò da spiaggia, punto fisso di ogni serata karaoke. Una di quelle canzoni nate dal duo geniale Mogol – Battisti che lo hanno consegnato alla storia e che non conosce tramonto. Sul palco quella sera l’entusiasmo di Lucio trascinò l’Italia intera. Il suo sorriso, la sua carica, hanno portato al successo questo brano davvero indimenticato. 

7 – 1969 – Ma che freddo fa 

(testo di Franco Migliacci; musica di Claudio Mattone) Nada – The Rokes

Groove a cui non si può resistere. Ecco un altro brano passato alla storia che ha fatto scatenare i ragazzi degli anni Sessanta, ma che è ancora molto amato tanto da essere entrato di diritto in colonne sonore cinematografiche e in qualsiasi playlist che si rispetti. La voce scura della giovanissima Nada e il ritmo incalzante hanno fatto la differenza e la fanno tuttora! 

8 – 1970 – La prima cosa bella 

(testo di Mogol; musica di Nicola Di Bari e Gian Franco Reverberi) Nicola Di Bari – Ricchi e Poveri

Poesia pura nella dolcezza infinita delle parole di Mogol in questo brano. Anch’esso coverizzato fino ai giorni nostri, attuale, romantico e dal Mood che sarà sempre di moda. 

Una carrellata incredibile che sono sicura abbia fatto cantare anche voi. Queste canzoni sono pezzi di storia e sono impresse nella memoria di tutti, giovani e meno giovani. 

Anzi vi sfido, perché non mi raccontate il brano di Sanremo che non ha vinto, ma che vi è rimasto nel cuore? 

 

Written by: Valentina Proietto Scipioni

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