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Legal Fake: Samsung e la vicenda con SUPREME Italia

today14 Dicembre 2018

Background
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L’11 dicembre in Cina durante la presentazione del nuovo smartphone dell’azienda sud coreana Samsung, il Galaxy A8s, è stata annunciata a sorpresa una ormai prossima collaborazione con il famosissimo marchio di abbigliamento streetwear, SUPREME. Il problema? SUPREME non ne sapeva nulla.


Errore di comunicazione tra i due uffici stampa delle società? La collaborazione era ancora da considerare segreta e non ancora pronta ad essere ufficializzata? O semplicemente una grande trovata di marketing da parte di Samsung?

Niente di tutto questo. Supreme non ne sapeva effettivamente nulla, ed è normale, considerando che la collaborazione con Samsung è stata fatta insieme a SUPREME Italia, con sede a Barletta, un paese di 
94 410 abitanti, in Puglia.

Bisogna inanzitutto fare un po di chiarezza: SUPREME con sede a NYC (quella originale) e SUPREME” con sede a Barletta sono in tutto e per tutto due società diverse, nonostante sia il logo che il nome siano praticamente uguali. A prima vista, effettivamente, guardando i due marchi, sarebbe quasi impossibile definire il “tarocco” tra i due: le due immagini sono quasi del tutto identiche ed impossibili da distinguere per una persona avulsa dal fenonemo del legal Fake (spiegato più avanti).

Il punto è che ad aver “sbagliato a leggere” sia stata una tra le più importanti e potenti multinazionali al mondo, non proprio il negozietto di vestiti sotto casa, insomma.

Durante la conferenza, a seguito dell’annuncio, sono stati fatti salire sul palco i due amministratori delegati di SUPREME (Italia), accompagnati dal gigantesco schermo dietro le loro spalle che visualizzava il logo di SUPREME originale, con sede a NYC, insieme a quello di Samsung. Oltretutto, in mezzo alla presentazione, il direttore marketing Feng En, ha anche annunciato l’apertura di uno store SUPREME di sette piani a Sanlitun, Pechino, e una sfilata (sempre a tema SUPREME) prevista durante la prossima Mercedes-Benz Cultural Center di Shanghai.

Durante la conferenza, però, SUPREME (NYC) ha dichiarato sul proprio account Instagram: “Supreme non sta lavorando con Samsung all’apertura di un negozio a Pechino e non sta organizzando una sfilata alla Mercedes-Benz Arena. Quelle affermazioni sono palesemente false e diffuse da una società di contraffazione”, mettendo così in luce la clamorosa gaffe di Samsung, che avrebbe chiaramente voluto collaborare con il marchio originale SUPREME.

Poco dopo la fine della presentazione, quando il danno era ormai fatto, Samsung tramite il suo account ufficiale di Weebo (il twitter della Cina) ha comunicato di star rivalutando la sua posizione in merito alla collaborazione con il marchio SUPREME Italia.

Il fenomeno dei Legal Fake

Affermatosi da qualche anno, il fenomeno dei Legal Fake può essere considerato una moda tutta italiana: consiste nello sfruttare marchi di aziende famose nate all’estero, quali appunto SUPREME, ma anche Pyrex, Boy London, Kith e Thrasher, che per propria scelta non hanno mai voluto vendere i propri prodotti in Italia, portando quindi a non registrare mai il loro marchio nel nostro paese. Grazie ad un cavillo legale, presente solo in Italia, è possibile per una qualunque nuova società usare i nomi ed i loghi di questi marchi famosi senza nessuna ripercussione.

L’esempio per eccellenza è appunto SUPREME Italia: la società per “depistare” i consumatori, ignari di questo fenomeno, utilizza lo stesso identico logo di SUPREME originale, modificando soltanto la grandezza del box rosso intorno alla scritta.

Ma è veramente tutto legale?  Si, talmente legale che l’anno scorso, la vera azienda SUPREME, avrebbe fatto causa alla sua controparte italiana, per ovvie ragioni, arrivando addirittura a perdere, proprio a causa di questo cavillo legale presente nella legge del nostro paese.

Written by: Edoardo Perrone

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