Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano “Books From Boxes – Maximo Park”.
Avevamo già parlato, quando era stato rimandata a causa del coronavirus, della fiera che ogni anno la città di Torino dedica alla lettura. Eppure pare che gli organizzatori non si siano lasciati abbattere dall’emergenza e abbiano realizzato un episodio virtuale degno di questa prestigiosa esposizione.
Quasi 5 milioni di persone, infatti, hanno partecipato all’edizione Extra del Salone Internazionale del Libro, che si è tenuto dal 14 al 17 maggio per la prima volta in versione digitale. È stato un vero e proprio trionfo: in quattro giorni sono stati raggiunti 2.004.459 utenti su Facebook e 2.909.154 impression su Youtube, senza contare Instagram e Twitter.
Tuttavia il successo di questa stravagante edizione è stato subito evidente, ancor prima di riceverne i dati. «Siamo andati su un territorio nuovo, anzi su un altro pianeta. E ci hanno accolti molto bene», ha detto infatti Nicola Lagioia, direttore della kermesse, un attimo prima di dare il via alla lunga maratona on line (dalle 18 alle 23) con cui domenica 17 maggio si è chiuso SaltoExtra. Un Salone del Libro tutto nuovo, che nell’emergenza coronavirus ha saputo azzardare e inventare un modo di essere diverso e per molti aspetti sorprendente.
Due dei momenti che hanno visto il picco più alto di contatti sono stati senz’altro la lectio inaugurale di Alessandro Barbero, in una Mole Antonelliana deserta, e la serata finale di la Pala Alpitour, con la torre di libri di François Confino sullo sfondo. Una staffetta dedicata alle vittime del Covid, ma anche ai medici e agli infermieri che l’hanno combattuto, che ha avuto 140 ospiti da tutto il mondo. Dall’attore Brachetti a Saviano, dal direttore de La Stampa Massimo Giannini alla cantautrice Levante, passando per Baricco, Gifuni, il fumettista Zerocalcare e il trombettista Fabrizio Bosso.
Un’edizione sperimentale organizzata in appena 10 giorni lavorativi, che ha funzionato così bene che gli organizzatori hanno intenzione di replicarla anche nei prossimi anni, per creare maggiori sinergie tra il digitale e la kermesse «fisica» al Lingotto Fiere. Si è creato quindi qualcosa di straordinario che non sostituisce la formula tradizionale con il pubblico e gli stand, ma vi si aggiunge.
«C’è stato un elemento globale e anche uno territoriale», ha detto Lagioia, «non dimentichiamo che per qualche giorno almeno, per ciò che riguarda Torino, non si è parlato solo di morti e di contagiati». Dunque, dopo l’emergenza si potrebbe continuare, ma «ci vorrà molta forza», ribadisce il direttore della manifestazione, che ha ringraziato tutti gli sponsor e coloro che hanno lavorato a titolo volontario all’iniziativa. ÈCiò a dimostrazione del fatto che il Salone del Libro è molto più di un evento collocato in uno spazio esposizioni: è una comunità, attorno alla quale in questi giorni si è riunita tutta la filiera dell’editoria, insieme a migliaia di spettatori e lettori che non si siano limitati ad assistere, ma hanno potuto interagire virtualmente con ospiti illustri.
Alla maratona dell’ultima sera ha partecipato anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ha parlato del Salone come di un orgoglio locale.
È talmente prezioso che io credo vada coccolato e difeso. Stiamo lavorando con la città per l’organizzazione di quello reale, affinché venga confermato con tutta la sua forza. La manifestazione è un grande momento di crescita per la nostra economia, per la nostra terra e per l’immagine del nostro Piemonte.
Anche la sindaca Chiara Appendino ha commentato l’evento:
Non avrei mai pensato di viverlo in questo modo, ma il nostro obiettivo è quello di rifarlo tutti insieme il più presto possibile in un luogo fisico. La comunità in questi giorni si è riunita in modo virtuale, ora dobbiamo fare un passo in avanti per la prossima organizzazione in sicurezza.
Dunque il primo Salone «delocalizzato» nel cyberspazio, che per ora si progetta di ricreare in autunno, ha molto da insegnare alle prossime e future edizioni, che avverranno, speriamo, quando sarà tutto tornato alla normalità e avremo tutti tratto la giusta lezione da un’esperienza quanto mai unica nella storia degli ultimi decenni.
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