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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Help!” – The Beatles
Vi è mai capitato di fermarvi un attimo e pensare: “Che cosa ne faccio della mia vita?”, proprio nel senso letterale di Cosa faccio?
A meno che non abbiate la fortuna di avere una forte passione o di sapere di voler seguire le orme dei vostri genitori, è probabile che almeno una volta vi siate trovati davanti a questa fatidica domanda – o questo momento arriverà presto -. Rilassatevi: non sono qui per mettervi ansia. Piuttosto, vogliamo parlare di come superare questo scoglio di indecisione e capire, effettivamente, cosa fare? O almeno, proverò a spiegarvi come l’ho capito io. Ognuno ha il proprio modo e questo potrebbe essere utile anche a voi.
Ho iniziato dal biennio a chiedermi cosa volessi fare nella vita, non prima solo perché ero convinta di avere già le idee chiare – ma fidatevi: la probabilità che alle medie abbiate già le idee chiare sul vostro futuro è bassissima -.
Insomma, per anni mi sono chiesta quale fosse la mia strada e quando mi avvicinavo a una risposta apparivano altre mille alternative e mi ritrovavo peggio di prima. L’errore stava in cosa stavo cercando: la mia passione. Se siete circondati da persone che hanno un forte amore per la medicina, l’ingegneria o qualunque altra cosa, ciò non significa che dobbiate trovare tutti la vostra grande passione. Chi ha detto che per iniziare un percorso dobbiamo già amarlo? L’amore per il proprio lavoro viene dopo, l’importante è capire cosa ci piace e cosa no.
Bella domanda, ma la risposta, purtroppo, non è così facile da trovare. Una prima strada sta nel pensare a quello che fate a scuola, a quali materie non sopportate e quali, invece, sono quasi gradevoli. Poi, se trovate un campo che vi possa piacere, date un’occhiata agli impieghi che si possono fare. Scoprirete che c’è molto di più oltre ai classici avvocato, architetto, medico… In ogni caso, provate a concentrarvi su cosa vi piace fare o studiare, il lavoro vero e proprio arriverà da sé.
In generale, dovete pensare che qualunque cosa vi piaccia vada bene. Anche se, al momento, trovarsi davanti a una scelta del genere fa veramente paura, quanto è bello avere la possibilità di costruirsi il proprio futuro e fare veramente quello che ci piace? – In parole povere: nessuno vi obbligherà più a seguire lezioni di filosofia, matematica o qualunque materia odiate -. Se non trovate nulla che vi entusiasmi, allora potete valutare le varie alternative e – è brutto dirlo, lo so – scegliere la “meno peggio”. Per quanto possa suonare male, è sempre meglio di non fare nulla e c’è la possibilità che così troviate davvero la vostra strada. E poi, non parlo necessariamente di università. Se non vi sentite tagliati per gli studi potete anche fare altro, l’importante è non starsene con le mani in mano.
Mi sento di darvi qualche ultima dritta – che almeno, per me, potrebbe funzionare – prima di lasciarvi alle vostre scelte. La prima è: osate. Se avete un sogno o un obiettivo inseguitelo. La cosa peggiore che vi possa capitare è scoprire che non è adatto a voi. E allora? Avrete ancora tutte le altre strade aperte davanti.
Con questo non intendo di sprecare tempo in cose irraggiungibili, ma se, invece, c’è la possibilità, perché no? Un sacco di persone scelgono una facoltà universitaria e capiscono di aver fatto un errore, cambiano corso e trovano la loro strada. L’ultimo consiglio è quello di non cedere alla pigrizia, o meglio al cosiddetto “anno sabbatico”. Se pensate che un anno lontano dagli studi e dal lavoro vi possa aiutare a riflettere meglio e capire cosa fare, valutate anche il fatto che vi farà perdere tempo e che dopo sarà ancora più difficile iniziare a fare qualcosa di produttivo.
Detto questo, ho dato i miei consigli e spero che qualcosa possa essere utile anche a voi. Riflettete bene sulle vostre scelte, o anche no: la vita è una sola e abbiamo tutti il diritto di sbagliare.
Written by: Margherita Manzi
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