Il 29 luglio 1964 veniva pubblicata “Oh pretty woman”, la canzone di Roy Orbison destinata a spodestare i Beatles dal primo posto nella Billboard hot 100 per poi tornare alla ribalta nel 1990 con l’omonimo film.
La genesi del brano, entrato nel 1999 nella Grammy Hall of Fame e nella Rock and Roll Hall of fame tra le 500 canzoni che hanno fatto la storia del rock, è raccontata da Bill Dees, che è stato co-autore di Roy Orbison.
Claudette, la moglie di Orbison, si era affacciata sulla porta per avvisare che si stava recando in città per degli acquisti. Roy le chiese se le servissero dei soldi, ma l’amico intervenne e disse «Pretty woman never needs any money», “Una bella donna non ha mai bisogno di soldi”. Quella frase colpì Roy, che cominciò a cantare “Pretty woman walking down the street”.
Un’intuizione che in due settimane sarebbe stata pronta ad essere registrata e poi pubblicata.
Roy cantava mentre io battevo la mano sul tavolo, e quando sua moglie è tornata avevamo finito la canzone. Da quando cominciò il ritmo, potevo sentivo i tacchi battere sul pavimento – clic, clic – e vedevo una bella donna che camminava per strada, con una gonna gialla e scarpe rosse. Scrivemmo “Oh Pretty Woman” di venerdì, il venerdì successivo la registrammo, e il venerdì dopo uscì il disco. È stata la cosa più veloce che abbia mai visto.
Il singolo fatturò sette milioni di copie e alla fine del ‘64 fu il singolo più venduto dell’anno.
Tuttavia la fama sparì rapidamente: sebbene venne coinvolto in qualche progetto da Bruce Springsteen, Bob Dylan e George Harrison, non riuscì mai più ad assaporare il successo raggiunto con “Oh pretty woman”.
Roy morì nel 1988, a soli 52 anni, due anni prima di poter vedere la sua canzone diventare colonna sonora del celebre film cult degli anni ‘90.
Post comments (0)