Inizieranno proprio nel corso di questo mese le riprese di una nuova promessa del piccolo schermo, alla cui testa troviamo Matteo Rovere, che ha già diretto “Il primo re”: Romulus, la serie TV ambientata circa otto secoli prima della nascita di Cristo che ripercorrerà sin dalle origini il mito intramontabile della fondazione di Roma.
Stando alle prime informazioni divulgate, le riprese del TV show, prodotto da Sky, Cattleya e Groenlandia, si protrarranno per le successive 28 settimane e vedranno inquadrati all’interno delle telecamere attori del calibro di Andrea Arcangeli, Marianna Fontana e Francesco Di Napoli. Altrettanto significativo è il dato riguardante le migliaia di figurazioni e i 700 stunt coinvolti nella realizzazione dei vari episodi. Altri dettagli sulla serie: mentre la sceneggiatura è a cura di Filippo Gravino, Guido Iuculano e il già citato Matteo Rovere, troviamo alla regia anche Enrico Maria Artale e Michele Alhaique.
Ma altrettanto degni di nota sono alcuni aspetti riguardanti la resa del racconto: la serie, ambientata tra due antiche città interamente ricostruite, vedrà tre giovani protagonisti, Wiros, Iemos e la vestale Ilia, affrontare le loro vicende conversando esclusivamente in protolatino.
Ma scopriamo quali sono le idee su Romulus direttamente dallo showrunner della serie, Matteo Rovere:
«“Romulus” è un racconto di sentimenti, guerra, fratellanza, coraggio e paura. È un grande affresco epico, una ricostruzione fortemente realistica degli eventi che hanno portato alla fondazione di Roma. Ma soprattutto è un’indagine sulle origini e il significato profondo del potere in Occidente: un viaggio in un mondo arcaico e spaventoso, dove tutto è sacro e gli uomini sentono ovunque la presenza misteriosa e ostile degli dei.»
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