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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “One more time” – Rod Stewart
Compie 77 anni una delle voci più emblematiche e graffianti del panorama musicale mondiale: Sir Rod Stewart.
Un vero englishman alla conquista del mondo, è infatti londinese doc. Ha iniziato la carriera in una band, suonando con un altro grandissimo della musica mondiale John Paul Jones, futuro bassista dei Led Zeppelin. Nel 1969 si è unito al gruppo musicale dei Faces in cui ha affinato le sue capacità di compositore e, contemporaneamente, ha intrapreso il percorso da solista.
La sua prima passione da ragazzo non fu affatto la musica, bensì il calcio. Grazie al cielo la sua strada si è presto delineata diversamente portandolo a diventare l’artista eccezionale che è tuttora. Inutile elencare tutti gli innumerevoli premi che ha conquistato negli anni, anche perché vorrei portarvi a conoscere il suo lato dei record. Si perché Rod Stewart ne ha davvero collezionati parecchi.
Viene soprannominato “the mod” -il ribelle- e, come dicevo, ha collezionato nella sua carriera traguardi incredibili. Ha venduto più di 250 milioni di dischi in tutto il mondo ed ha conquistato per dieci volte la prima posizione nella classifica britannica dei dischi più venduti. E’ entrato per 26 volte nella top ten di quella relativa ai singoli, mentre negli Stati Uniti ben 16 suoi singoli sono entrati in classifica nella Billboard Hot 100, di cui quattro hanno padroneggiato al primo posto.
Ma tutto questo non è nulla in confronto al suo accesso di diritto nel Guinness dei primati in cui è ancora marchiato a fuoco come “l’artista con maggiore pubblico a un proprio concerto, nell’intera storia del Rock”. Record che ha del pazzesco se pensiamo che ha saputo raccogliere circa 3 milioni e mezzo di spettatori sulla spiaggia di Copacabana nel Capodanno del 1994 .
Voce rauca, graffiata, quasi corrosiva. Sonorità folk e romantiche che si sono evolute nel tempo mescolandosi al suo amato blues con note speziate di sano Rock e ballate pop. La miscela perfetta che spiega e racconta la riuscita di brani storici come Downtown train, Maggie May e Mandolin wind… solo per citarne alcuni.
Si torna in scena!
Da poche settimane c’è qualcosa di nuovo nell’aria. L’ultimo lavoro dal titolo The Tears of Herclues, ovvero il suo trentunesimo album. Un progetto che sta molto a cuore al cantautore britannico, specialmente il brano Touchline, dedicato al padre.
“Non l’ho mai detto prima riguardo nessuno dei miei progetti, ma credo che questo sia il mio miglior album in molti anni”, scrive.
E dal disco vi regalo il primo singolo, One more time, che lo vede, anche nel video, ancora energico, tagliente, dinamico più che mai. Come se i suoi 77 anni non fossero mai trascorsi.
Buon Compleanno, Sir!
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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