Prosegue il progetto “Fendi for Fountains” nella Capitale
Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Dream a little dream of me – Doris Day”
Dopo ben sei mesi di lavori manutentivi (cominciati nel maggio 2019) e perfettamente in tempo per l’affluenza turistica natalizia, vengono ufficialmente riaperte al pubblico con inaugurazione presieduta dal sindaco di Roma Virginia Raggi, la sovrintendente ai Beni Culturali della Capitale Maria Vittoria Marini Clarelli e il presidente e amministratore delegato della Maison Fendi Serge Brunschwig quattro tra le numerosissime fontane storiche di Roma: la Mostra dell’Acqua Paola al Gianicolo, la Mostra della nuova Acqua Vergine al Pincio, in Viale Gabriele D’Annunzio, la Fontana del Peschiera in Piazzale degli Eroi e la Fontana del Mosè in Piazza San Bernardo.
Il progetto, redatto dagli uffici della Sovrintendenza Capitolina, viene realizzato interamente attraverso l’elargizione economica della Maison Fendi a completamento del progetto “Fendi for Fountains”, occupatosi, in precedenza, anche del restauro della Fontana di Trevi e del complesso delle “Quattro Fontane”, riaperte al pubblico rispettivamente nel novembre e nel marzo 2015.
‘Siamo orgogliosi di questa rinnovata collaborazione tra pubblico e privato che ha permesso ancora una volta di riportare le fontane del Gianicolo, del Mosè, del Ninfeo del Pincio e del Peschiera al loro splendore originale e di nuovo fruibili ai Romani ed ai turisti di tutto il mondo. Roma è parte integrante del Dna di Fendi ed il suo patrimonio artistico e culturale è un bene da preservare per le generazioni future.
Serge Brunschwig, CEO di Fendi
Con un costo totale di 280.000€, gli interventi di manutenzione hanno riguardato sia la parte superiore che quella inferiore delle fontane, sulle quali è stata eseguita una rimozione delle incrostazioni calcaree e una stuccatura delle sezioni usurate da tempo ed agenti atmosferici, oltre alla verifica e all’impermeabilizzazione delle vasche e degli impianti elettrici ed idrici.
Le quattro fontane in questione sono state selezionate in quanto terminali di acquedotti romani di carattere monumentale dei quali il Peschiera, di età moderna (1949), è considerato uno dei più grandi acquedotti europei, mentre i restanti tre, di origini imperiali e poi restaurati dai papi in epoche diverse, nell’ottica celebrativa di eternare il proprio nome collegandolo alla potenza della civiltà romana.
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