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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Cornfield chase” – Hans Zimmer
Se vi è mai capitato di vedere un film e di voler restare in sala mentre i titoli di coda scorrevano, allora Resta in Sala fa per voi.
Forse siete andati al cinema controvoglia, magari trascinati da un amico che voleva proprio vedere quel film che a voi invece non interessava e alla fine, quando si sono riaccese le luci, eravate voi a voler restare in sala.
Lo scopo di questa rubrica è di prolungare quella sensazione di voler essere “nel film” un altro po’, anche dopo aver lasciato il cinema o spento il televisore. Per questo ogni settimana vi parlerò di una pellicola, abbinandole 4 canzoni che – in qualche modo – ne richiamano l’atmosfera e che potrete ascoltare per tornare dentro al mood del film.
Attenzione, seguono spoilers.
Per iniziare al meglio il viaggio di resta in sala quale scelta migliore di Interstellar? Film del 2014 di Christopher Nolan, che racconta la missione di 4 astronauti alla ricerca di un pianeta in grado di ospitare l’umanità, visto che la terra ha ormai i giorni contati.
Interstellar non è solo un film sullo spazio: è la storia di un padre che promette alla figlia di tornare da lei, è la storia di quella figlia che da ragazzina impaurita diventa una donna in grado di salvare il genere umano.
Nolan riesce sempre a creare dei personaggi incredibilmente veri che non si perdono nel contorno, per quanto vasto e meraviglioso sia in questo caso. Oltre alla bellezza della storia, degli effetti speciali e soprattutto delle musiche di Hans Zimmer – che fa anche da colonna sonora a questo articolo- ciò che rimane dopo i titoli di coda è la sensazione di aver realmente conosciuto Cooper.
Se avete visto il film vi ricorderete la scena all’interno del tesseract – che tra l’altro non era cgi ma un set costruito appositamente- e di come la prospettiva di Cooper cambiava a seconda della finestra temporale da cui osservava la sua vita. Nolan è riuscito a creare una cosa molto simile al tesseract con Interstellar, una quarta dimensione ideale in cui a seconda della prospettiva dello spettatore, il film assume caratteri diversi. Per alcuni è un film sullo spazio, per altri un film sulla fisica, per altri ancora un dramma familiare o un dramma romantico, o magari un film apocalittico.
Tutti gli intrecci trovano in questa dimensione l’equilibrio perfetto, ognuno può avere una visione personalizzata e filtrata dal proprio vissuto. Quindi, se dopo le quasi tre ore di Interstellar, non siete ancora pronti a tornare nel mondo reale, eccovi i 4 brani che vi ho promesso all’inizio.
Il primo brano che vi consiglio per restare nello stato d’animo che lascia Interstellar è questo.
Classico moderno degli Oasis – uscito nel 2002 – e che, se ascoltato pensando a Murphy e Cooper, sembra essere la dedica perfetta del padre alla figlia nel tentativo di consolarla, perché ormai entrambi hanno perso la speranza di rivedersi. La voce di Liam Gallagher vi accompagnerà nel viaggio di ritorno incitandovi a tenere duro e a smetterla di piangere a dirotto.
Altro brano non particolarmente “leggero”, ma chi già conosce i The National sa che raramente scelgono produzioni allegre. E’ un brano sulla difficoltà di dirsi addio, sulla paura di tornare a casa, perché ormai a casa non c’é più nessuno ad aspettare. E sembra scritto apposta per la scena in cui Cooper e la Dott.ssa Brand si separano, e lei finisce da sola sull’altro pianeta della missione, rassegnata a non rivedere mai più la sua casa, suo padre o Cooper stesso.
“Goodbyes always take us half an hour
Can’t we just go home?
Nobody else will be there then”
“Per salutarci ogni volta mezz’ora
Non possiamo solo andare a casa?
A quel punto non ci sarà nessun altro”
Il titolo parla da sé, come potevo non includere la canzone dello spazio?
Incapsula perfettamente l’atmosfera del film, soprattutto se dopo averlo finito volete sentirvi ancora per un po’ sospesi in una dimensione dove spazio e tempo perdono significato. Con questa in sottofondo sarete liberi di fluttuare con le vostre emozioni, immaginando galassie e stelle fuori dalla vostra finestra come gli astronauti del film.
Ultima canzone e anche questa è perfetta se non volete abbandonare immediatamente lo spirito del film.
Si tratta di uno dei brani più famosi degli M83, gruppo francese che riesce a produrre canzoni per cui l’aggettivo adatto è cinematiche. Dopo i titoli di coda il seguente brano vi riaccompagnerà dolcemente alla routine quotidiana, senza però farvi perdere le sensazioni della pellicola.
Con le stelle di Nolan abbiamo terminato, ma resta in sala vi aspetta settimana prossima con un altro film e altre 4 canzoni.
Written by: Elena Birocchi
Beach house Christopher Nolan Hans Zimmer interstellar M83 oASIS The National
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