Arrivano dall’Austria, più precisamente dall’Istituto di Biotecnologie Molecolari dell’Accademia Austriaca delle Scienze, ad opera di un gruppo di ricerca coordinato da Josef Penninger, i primi vasi sanguigni artificiali, che serviranno per sperimentare farmaci e studiare malattie del sistema cardiovascolare.
Essere in grado di costruire vasi sanguigni umani, come questi organoidi, dalle cellule staminali è una svolta. Ogni organo del nostro corpo è collegato al sistema circolatorio.
Penninger
Di conseguenza, questo risultato potrebbe potenzialmente consentire
di rivelare le cause e i trattamenti per una varietà di malattie, da quelle cardiovascolari, al morbo di Alzheimer, ai problemi di cicatrizzazione, ictus, e diabete.
Penninger
I vasi sanguigni artificiali sono stati ottenuti a partire da cellule staminali pluripotenti, capaci cioè di trasformarsi in diversi tipi di unità biologiche.
I ricercatori le hanno così indotte a trasformarsi nella tipologia delle endoteliali, che formano il rivestimento interno dei vasi sanguigni, e in quella dei periciti, le quali formano una barriera intorno a vasi e capillari.
Quando gli organoidi sono stati trapiantati nei topi, in questi si sono sviluppati così dei vasi sanguigni umani perfettamente funzionanti.
La scoperta dimostra, quindi, che è possibile sia realizzare in provetta organoidi di vasi sanguigni da cellule staminali umane, sia coltivare un sistema vascolare umano funzionale in un’altra specie.
I nostri organoidi, assomigliano ai capillari, anche a livello molecolare, e ora li possiamo usare per studiare le malattie dei vasi sanguigni.
Reiner Wimmer, primo autore dello studio
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