Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “La tempesta di mare – Antonio Vivaldi”
Continua senza un momento di tregua il lavoro dei volontari nella laguna di Venezia, dove solo ieri l’acqua alta ha raggiunto i 150 cm, suggerendo come l’emergenza sia tutt’altro che passata e la guardia vada tenuta ben alzata ancora per un po’. E mentre c’è chi manda aiuti umanitari nella bella cittadina veneta e chi invece non trova di meglio da fare che sollevare sterili polemiche su vari aspetti della complessa questione al caldo e all’asciutto del proprio appartamento, c’è anche chi invece si ritrova a dover contare i danni che quest’ondata di maltempo ha provocato ai mille tesori che la Serenissima ha da offrire.
Tra tutti, uno spazio speciale meritano i libri della libreria Acqua Alta di Venezia, uno dei luoghi più autentici e caratteristici della città, che dal 2004 ospita migliaia di testi e promuove la cultura accompagnando per mano chiunque entri a spasso tra generi, autori, storie di ogni sorta: quasi a voler compiere una profezia racchiusa nel suo nome, anche la celebre libreria è stata invasa dall’acqua salmastra, a causa della quale ora ci si ritrova con tutti i libri sommersi, forse totalmente irrecuperabili. Grande sconforto è stato espresso dal proprietario e fondatore del negozio, Luigi Frizzo, e da Diana, una delle componenti dello staff. Quest’ultima, tra un momento di lavoro e l’altro, ha infatti dichiarato:
Noi ci chiamiamo Acqua Alta, l’acqua alta ce l’aspettiamo, ma così alta no. C’è acqua dappertutto. Non eravamo pronti per una mareggiata simile. L’acqua si è alzata di 50 cm in più del previsto. Ieri mi entrava persino negli stivali da pescatore. Camminavo in punta di piedi per tentare di mettere in salvo i libri. Quando è così, viene da arrendersi.
Diana, coproprietaria della libreria Acqua Alta
E pensare che uno dei tratti distintivi di questo negozio era proprio la disposizione dei testi su assi di legno, gondole e barchette, elementi al tempo stesso decorativi e finalizzati a mettere in salvo i preziosi passeggeri in caso di normali fenomeni di acqua alta, non così rari (entro certi limiti) nella città di Venezia. Eppure, stavolta neanche questo è bastato.
Considerata da molti una delle più belle librerie del mondo, adesso Acqua Alta si fa simbolo della desolazione che il processo di stravolgimento ambientale lascerà dietro di sé nel tenpo, andando a invadere a poco a poco ogni cosa a noi più cara. Anche la cultura.
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