La Luna è protagonista non solo di una delle più commentate ricorrenze di quest’anno, ma anche e ancora una volta del dibattito scientifico: c’è chi sostiene che il famoso “dark side of the Moon”, vale a dire la parte perennemente in ombra del satellite terrestre, conterrebbe all’interno dei propri crateri milioni di tonnellate d’acqua ghiacciata.
Lo studio, pubblicato su Nature Geoscience, è stato condotto da un team di ricerca dell’Università della California di Los Angeles. Confrontando i dati della sonda Messenger sulle aree in ombra di Mercurio e quelli della sonda Lunar Reconnaissance Orbiter (Lro) della NASA sugli oltre 12mila crateri in ombra della Luna, è risultato più che probabile che le condizioni ambientali presenti in quell’area del satellite siano ideali ad ospitare quantitativi di acqua molto più elevati di quelli finora stimati.
Ma c’è di più, come spiegato dal responsabile della ricerca, William M. Farrell:
Le persone pensano che alcune aree di questi crateri polari intrappolino l’acqua e basta, ma ci sono particelle di vento solare e meteoroidi che colpiscono la superficie e possono dare il via a reazioni che si verificano in genere a temperature superficiali più calde. È qualcosa a cui non abbiamo mai pensato.
William M. Farrell
Cruciali saranno alla dimostrazione di quest’ipotesi le missioni sul satellite future, la più prossima delle quali si prospetta toccherà il suolo del Polo Sud lunare entro il 7 settembre.
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