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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Who wants to live forever” – Queen
29 anni fa andava in scena lo storico concerto in cui il mondo della musica, attraverso nomi giganteschi, rendeva omaggio alla sua Regina scomparsa. Freddie Mercury.
Era il 20 aprile del 1992 ed è ancora vivo negli occhi dei più “grandicelli” di noi quello che fu un evento musicale che passò alla storia.
Andava in scena il “Freddie Mercury Tribute Concert” in ricordo del frontman dei Queen scomparso prematuramente il 24 novembre 1991 all’età di 45 anni, in seguito all’aggravarsi di una broncopolmonite resa letale dall’AIDS.
Era il lunedì dopo Pasqua e al Wembley Stadium di Londra accadde qualcosa di indimenticabile. L’evento fu trasmesso in mondovisione per una platea televisiva che superò il miliardo di persone in tutto il mondo secondo le stime ufficiali.
Inutile dire che i proventi dell’evento furono devoluti in beneficenza per dare vita all’associazione The Mercury Phoenix Trust.
Solo pochi mesi prima, alla cerimonia annuale dei Brit Awards, Brian May e Roger Taylor, rispettivamente chitarrista e batterista della band, annunciarono il desiderio di organizzare un grande evento per rendere omaggio alla vita ed alla carriera di Freddie Mercury.
La cosa incredibile fu che il giorno seguente vennero messi in vendita i biglietti per il concerto e tutti i 72.000 tagliandi andarono esauriti in sole quattro ore, nonostante ancora non fosse stata diffusa la minima informazione su chi avrebbe suonato oltre ai componenti restanti dei Queen.
Ma in fondo la band ci ha sempre abituati a record invalicabili nel corso della sua storia.
Noi italiani ce lo ricordiamo bene perché l’evento fu integralmente trasmesso in diretta tv e radio rispettivamente da Videomusic e da StereoRai; quest’ultima acquistò per 25.000 dollari i diritti di diffusione.
Oltre al grande amore per la Regina che il mondo nutre ancora, fu il parterre degli ospiti internazionali ad incendiare chiunque ebbe la fortuna di vederlo.
Basta fare pochi nomi per dare un’idea, anche solo vaga, dell’imponenza dello spettacolo che ebbe luogo quel giorno a Londra.
Su un poderoso palco, con giochi di luce strepitosi e fuochi d’artificio si esibirono: Metallica, Guns And Roses, Def Leppard, Elton John, Tony Iommi dei Black Sabbath, Extreme, George Michael, Robert Plant dei Led Zeppelin ecc…
La storica Bohemian Raphsody venne interpretata da Elton John e Axl Rose in un cambio di ritmo fra i due che lasciò il segno. L’onda umana del pubblico cantava con una voce sola in un unico tributo collettivo all’indimenticato Freddie.
Impeccabile l’interpretazione di George Michael in Somebody to love. Lui che, con la sua estensione vocale, ha saputo rendere omaggio a Mercury in modo energico, massiccio e “luminoso”.
Tutti questi artisti si mescolarono in una tavolozza di colori musicali e di vocalità diversissime fra loro. E fu questo l’enorme impatto emotivo ed artistico che offrì quel concerto. Una carrellata di interpretazioni personali che reinventarono a modo loro i successi straordinari dei Queen.
Ma anche il post concerto ebbe un successo pazzesco perché, dopo una prima uscita tramite le vecchie VHS, il concerto venne distribuito in DVD. Raggiungendo immediatamente la posizione numero 1 della classifica del Regno Unito.
Dopo due piccoli assaggi vi lascio godere per intero un evento entrato negli annali.
Regalatevi il privilegio di tre ore di storia della musica che passa di bocca in bocca attraverso nomi eccelsi, di chitarra in chitarra e di mano in mano, tutte alzate al cielo, in uno tsunami emotivo senza precedenti.
E forse era proprio questo che sognava Freddie quando cantò uno dei suoi ultimi brani, Who wants to live forever… in cuor suo già stava immaginando la sua immortalità.
Written by: Valentina Proietto Scipioni
Tempo medio di lettura: 4 min
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