Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Il cielo in una stanza” – Mina
La nostra rubrica dedicata alle cover continua proponendovi un nuovo brano senza tempo che tutti conosciamo: Il cielo in una stanza.
Poesia a tutti gli effetti, Il cielo in una stanza è ancora oggi una delle più belle canzoni degli anni ’60, intramontabile ed eterna. Dedicata ad una prostituta e ai momenti di passione vissuti con lei, “il gesto mistico che proietta in una dimensione dove sei tutto e niente” in cui il cantante originale – vi svelerò il suo nome solo alla fine – ha dichiarato di aver girato intorno all’argomento trovando come escamotage la stanza. Ma da quali voci è passata la canzone?
Mina’s Version
Storicamente Mina è la prima interprete della canzone del 45 giri – tra l’altro il più venduto – Il cielo in una stanza/La notte e nell’omonimo album. La sua versione ha ottenuto tantissimo successo tanto che la sua versione rappresenta un punto di riferimento per tutta la musica leggera italiana e in particolare per la canzone d’autore. Prima di Mina la canzone era stata proposta a Jula De Palme e Miranda Martino che non accettarono l’incarico.
Mina, invece, fu la prima anche a commuoversi ascoltandola la prima volta e con questo singolo la cantante raggiunse per la seconda volta nella sua carriera – dopo Tintarella di Luna/Mai – il traguardo discografico del primo posto nelle vendite.
Franco Simone’s Version
Il cielo in una stanza può essere ascoltata anche con la voce di Franco Simone, cantautore italiano, la cui versione ha vinto la Gondola D’Oro a Venezia nel 1977. Il brano è contenuto all’interno del suo album, datato 1976, Il poeta con la chitarra che confermò il successo del cantautore anche nei paesi di lingua spagnola. La canzone inoltre è stata riutilizzata per lo spot pubblicitario di Intimissimi con la bellissimaJennifer Lopez che rappresenta l’Italia nello scenario di Positano.
Giorgia’s Version
Nel 1999 Giorgia propone la sua versione più pop e con un’aggiunta di un segmento rappato dopo il primo ritornello. La canzone si trova nel suo album Girasole ed è stata utilizzata anche nell’omonimo film di Carlo Vanzina.
Carla Bruni’s Version
La canzone si traduce in francese nel 2002 con la cantante e modella Carla Bruni che inserisce nel suo album Qualqu’un m’a dit. Una versione morbida e molto semplice, come d’altronde l’intero album – composto da voce e chitarra– . Il brano diventa Le ciel dans une chambre. Tra l’altro è l’unico del disco cantato per metà in italiano.
Noemi’s Version
Noemi pubblica la sua versione nel suo primo EP omonimo uscito nel 2009. Versione decisamente più pop grazie a chitarra, basso e batteria. L’album è stato certificato anche disco d’oro.
L’originale è Gino Paoli
L’autore e la voce originale della canzone è Gino Paoli. La compose quando non era ancora iscritto alla SIAE, per questo nei crediti delle varie versioni del disco figurano Mogol come autore del testo e Toang compositore della musica. Solo successivamente sarà depositata con la firma corretta del solo Paoli. Come detto prima il brano tratta del suo incontro con una prostituta avvenuta in una casa di piacere a Genova riconoscibile dal “soffitto viola”.
Il brano rappresenta una delle più alte forme di espressione della canzone d’autore italiana. Gino Paoli non è stato esplicito, ma ha girato intorno all’argomento parlando appunto di questa stanza, con parole poetiche e romanzando l’incontro. Fino a raggiungere il massimo dell’intensità musicale e poetica in cui mostra la sua parte intima e innamorata. E ancora oggi cantiamo questa canzone col cuore in mano.
Esistono tantissime altre cover come quella di Franco Battiato, Massimo Ranieri, Mike Patton, Giusy Ferreri, Jaspers e Mahmood e Blanco che ne hanno dato una loro versione presentata alla serata cover di Sanremo 2022. Restate sintonizzati per scoprire tantissime altre cover!
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