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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Hallelujah” – Leonard Cohen
Oggi parliamo di una canzone che ha veramente fatto la storia, tanto per cambiare, e soprattutto la storia delle cover. Anche se non tutti erano di questa opinione: la Sony Music, infatti, era molto restia a pubblicare l’album, non considerando il materiale abbastanza buono.
Tutto questo oggi ci sembra assurdo vista l’immensa popolarità che ha acquisito nel tempo, popolarità data anche dalle numerose cover che negli anni sono state pubblicate.
Una composizione travagliata quella di questo brano, lo stesso Cohen ha dichirato di averci messo più di due anni, scrivendo oltre 80 strofe e riempiendo blocchi su blocchi di appunti.
Da questo infinito processo creativo Leonard uscì vincitore e con una delle canzoni più belle della storia della musica. Un brano intimo e delicato, che parte da riferimenti religiosi per costruire una storia di amore e sesso, giocando per tutto il tempo con il dualismo sacro- profano.
“Questo mondo è pieno di conflitti e pieno di cose che non possono essere unite ma ci sono momenti nei quali possiamo trascendere il sistema dualistico e riunirci e abbracciare tutto il disordine, questo è quello che io intendo per hallelujah.”
Senza ombra di dubbio la versione più famosa del brano, superando anche l’originale. Uscita nel 1994 con l’album Grace ed estratta come singolo nel 2007, raggiungendo la vetta delle classifiche ststunitensi. In realtà Jeff Buckley si è ispirato per la sua versione alla versione di John Cale del 1991, tra l’altro la prima pubblicata di Hallelujah.
Purtroppo il cantante è scomparso nel 97 prima di vedere il successo del brano, che è stato inserito nel 2004 da Rolling Stone al 264º posto nella lista delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi.
Anche il famosissimo gruppo a cappella americano ha voluto dare il suo tocco al brano. Pubblicata nel 2016 come singolo dall’album A Pentatonix Christmas, si tratta di una rivisitazione interessante. La canzone è eseguita senza strumenti e la differenza con la versione di Jeff Buckley è evidente. Sia la chitarra di Buckley che il dolce piano di Cohen qui sono sostituiti dalle armonie delle 5 voci del gruppo. Questa atmosfera corale fa tornare il brano alla sua origine religiosa, anche se Leonard Cohen se ne era decisamente distaccato visto il testo.
La versione di Elisa, uscita nel 2003, è molto diversa da quelle di cui abbiamo già parlato. In primis perché è cantata interamente da una donna e poi per la delicatezza con cui è eseguita sembra quasi una ninna nanna. L’arrangiamento è perfettamente in linea col resto dell’album in cui è contenuta – Lotus- interamente acustico ed ispirato alla bellezza e ai suoni della natura.
Abbiamo nominato John Cale prima ed è proprio a lui, e alle sue royalties, che Rufus Wainwright deve la sua fotuna. Non che il talentuoso Rufus non fosse già un cantante affermato e seguito, ma certamente avere la tua voce nella colonna sonora di uno dei film d’animazione più famosi di sempre è un bell’aiuto per la carriera. Il film in questione è Shrek, il capolavoro dreamworks del 2001.
La cover, come dicevo, fa parte della colonna sonora ed è stata registrata all’ultimo perché inizialmente il regista voleva la versione di Cale. Poi, per un problema con le royalties, non è possibile utilizzarla nel disco. Attenzione però perché quella che sentite nel film è la versione di John Cale, lo so è un po’ confusa la situazione.
Altra cantante altra colonna sonora, sempre un film d’animazione, ma stavolta più recente. Stiamo parlando della versione di Tori Kelly, cantautrice statunitense, che nel 2016 ha prestato la voce a Meena – un’elefante col sogno di cantare e una forte ansia da palcoscenico – nel film Sing.
La storia d’amore tra la Kelly e questo brano non è finita qui. Appena un mese fa lei e il nostro Andrea Bocelli si sono ricongiunti per regalarci un duetto proprio sulle note di Hallelujah. Il video dell’esibizione è stato pubblicato dai due su Instagram per promuovere The Journey, la nuova serie di Bocelli.
Direi che l’immersione in Hallelujah è terminata, ma ciò che non finisce è la lista di arrangiamenti di questo pezzo. Se cercate bene potreste scoprire che anche i vostri artisti preferiti lo hanno rielaborato.
Scritto da Elena Birocchi
Written by: Redazione
andrea bocelli Hallelujah Jeff Buckley LEONARD COHEN Pentatonix
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