Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano “Freedom – Wham!”
Il 18 aprile 1985 gli Wham! diventano il primo gruppo pop occidentale ad avere pubblicato un disco in Cina.
Organizzato come una campagna pubblicitaria dal manager Napier-Bell, il tour mondiale prevedeva per la prima volta per un gruppo una permanenza di 10 giorni in Cina. Questo significava non solo l’apertura del paese all’occidente, ma segnava anche uno spiccato interesse dell’occidente verso le bellezze del paese ospite. Il tour infatti creò una forte attenzione mediatica intorno alla Cina. Le immagini e i filmati del tour infatti, oltre alle esibizioni live, sono confluiti nel film-documentario intitolato Foreign Skies e diretto da Lindsay Anderson. Inoltre i filmati del tour sono presenti anche nel video del brano Freedom.
Un’operazione quindi significativa non solo per la Band che si apriva ad un pubblico nuovo (gli Wham! infatti si esibirono al Worker Gymnasium, a Beijing, davanti a 10 mila persone) ma per i cinesi stessi che volevano allargare gli orizzonti, seguendo la tumultuosa rivoluzione culturale.
La boccata d’aria fresca e innovazione del gruppo passava dai primi manifesti, che mostravano look dai colori sgargianti e eccentrici. Un intervistato racconta di come la Cina di quegli anni fosse socialmente rigida: indossare colori diversi dal blu, verde o grigio avrebbe portato guai. Anche la performance segnò un profondo confine tra lo spettacolo statico a cui il popolo cinese era abituato e quello invece dinamico tra passi di danza, luci e musica a tutto volume degli Wham. Inoltre prima che la band arrivasse molti generi musicali erano proibiti, e ascoltarli di nascosto era l’unica soluzione.
Il concerto lasciò spazio in apertura alla versione cinese di Wake me up before you go go, eseguita da Cheng Fangyuan, che contiene riferimenti al comunismo.
Wake me up before you go go.
Compete with the sky to go high, high.
Wake me up before you go go
Men fight to be first to reach the peak
Wake me up before you go go
Women are on the same journey and will not fall behind.
L’accoglienza se fu di grande entusiasmo da una parte, dall’altra sottolineava ancora l’attaccamento alla tradizione a discapito delle novità come si nota nel film documentario, nel momento della brusca interruzione della riproduzione pubblica di una musicassetta di Make It Big.
Un tour significativo, un occasione per rompere il ghiaccio in Cina e uno scambio di culture e tradizioni: il ponte tra oriente e occidente si avviava agli inizi della costruzione.
Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Tired - Alan Walker ft. Gavin James” È passato più di un mese dall’inizio della quarantena e tra i vari effetti di cui risentiamo, vi è la molta stanchezza. A cosa è dovuta? Sembra strano provare tutta questa spossatezza, dopotutto stiamo in casa e non dobbiamo fare grossi sforzi, ne tanto meno spostarci per andare a lavoro. Eppure la stanchezza è sempre […]
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