Ah, i meme, quel meraviglioso agglomerato di foto, video, GIF e vignette dal sapore deliziosamente ironico, sarcastico, punzecchiante e satirico di cui pullula il Web! Chi può veramente affermare di non averne mai visto uno, o magari di non essersi mai rispecchiato in nessuna delle situazioni che una semplice combinazione di tratti, parole e colori è in grado di descrivere con così grande efficacia? Noi di certo no! E anzi, a dirla tutta, vista la lunga sfilza di post realizzati di settimana in settimana ad hoc per raccontarvi umoristicamente le molteplici situazioni tipiche della nostra quotidianità radiofonica, non potremmo nemmeno dire di essere del tutto estranei a questo mondo! Che volete farci, la radio è composta al 100% da giovani, e come tutti i ragazzi degni di questo nome, anche noi siamo ossessionati dai meme, che si tratti di leggerli durante un momento di pausa, realizzarli tutti insieme per il nostro e soprattutto il vostro divertimento, e persino… scoprire qualcosa in più sulle loro origini. Ed è proprio ciò che abbiamo fatto.
Dunque, poiché la curiosità è la madre della conoscenza, a furia di navigare, consultare, selezionare e verificare, siamo ben presto giunti ad una risposta soddisfacente al nostro quesito: qual è stato il meme originario, la prima testimonianza scritta di questo partecipatissimo fenomeno mondiale, insomma il pater familias degli indimenticabili “You don’t say?”, “Expectation VS Reality”, “Facepalm”, e tutti quei memorabili modelli che per anni si sono succeduti tra i trend dei principali social network e non solo, in una travolgente lotta per la sopravvivenza nel tempo?
La risposta è…
Questa paleolitica vignetta di quasi 100 anni fa, datata 1921 e realizzata per il periodico satirico “The Judge”, direttamente dall’università dell’Iowa!
Una volta verificata l’autenticità di tale immagine, resa necessaria dalla sua incredibile somiglianza con gli odierni meme del modello “What you think you look like vs. What you actually look like” (ossia “Come pensi di apparire vs. Come sei realmente”), abbiamo avuto modo di appurare quanto il sense of humour e le tematiche-bersaglio dell’epoca non fossero poi tanto diverse da quelle di oggi, contrariamente a quanto si potrebbe credere dalle miriadi di novità subentrate in qualunque aspetto della società odierna. Insomma, dal punto di vista dell’ironia, non siamo cambiati di una virgola!
Lo si può inconfutabilmente osservare anche solo dando una rapida occhiata al suddetto periodico che, oltre a suscitare il riso di tutti quei lettori dell’epoca che si fossero riconosciuti nel giovanotto in figura, affrontano con caustica ironia anche i propugnatori della teoria del complotto sulla terra piatta!
Ed è così che, da una semplice curiosità, siamo pervenuti ad un risultato inaspettato: la scoperta di un punto di contatto con un mondo antico e apparentemente lontano anni luce dalla mentalità odierna, l’umorismo. C’è da chiedersi: sarà così tra altri cento anni? Faranno forse un meme con ragazzi del futuro intenti a scavare nel passato e a trovare risultati di adolescenti del XXI secolo impegnati a loro volta a spulciare le fonti del proprio rudimentale PC in cerca di testimonianze “mematiche” del XX secolo? Solo il tempo ce lo dirà!
Post comments (0)