Sono già passate più di 24 ore dalla Giornata della Terra 2019, eppure il profondo legame con l’ambiente in cui viviamo, di cui sembriamo così avvezzi a dimenticarci, è tutt’altro che tornato in secondo piano: si sta anzi registrando un insolito ritorno in auge di un’antica tradizione giapponese, lo shinrin-yoku (letteralmente: “bagno nel bosco“), che nella natura vede molto più che una casa, una madre premurosa, una medicina infallibile.
Questa pratica molto sentita ieri (si pensi al fatto che la tecnica sia stata riconosciuta dal sistema sanitario giapponese a partire dagli anni ’80!) e in fase di rivalutazione anche oggi, prevede una ben precisa passeggiata meditativa circondati da paesaggi boschivi, un percorso volto a riattivare i cinque sensi attraverso il contatto con la natura e soprattutto con gli alberi.
Il bagno nel bosco si fonda sull’assunto che l’instaurazione di un legame consapevole con le creature viventi che ci circondano abbia un effetto rigenerante per lo spirito e per il corpo. Il segreto per ottenere questo risultato è abbandonarsi a quegli strumenti che la natura stessa ci ha fornito per conoscerla: ascoltando i richiami degli uccelli con le orecchie ben tese, inspirando a pieni polmoni l’odore della terra umida, l’aroma invitante di una famiglia di funghi, la sensazione piacevolmente ruvida della corteccia di un albero non appena il palmo della mano l’accarezza, l’infinita scala di verdi e marroni che costituisce la tavolozza entro la quale stiamo passeggiando.
Bastano un paio d’ore di attività per beneficiare di un ritrovato senso di rilassamento, calma, tranquillità, vigore, e persino miglioramento della memoria a breve termine.
Forse, le ragioni profonde alla base del rinnovato desiderio di cimentarsi nella tradizione millenaria, un po’ buddista, un po’ scintoista, dello shinrin-yoku, sono ricollegabili alle condizioni in cui viviamo la nostra quotidianità in età contemporanea: il carico di stress, di ansia e talvolta di depressione che incombono sulle nostre spalle sono tanti e tali che magari, in fondo all’animo, qualcosa stia scattando in noi e ci stia spingendo istintivamente a rifugiarci tra le braccia rassicuranti di qualcosa di viscerale e accogliente sempre pronto a rinvigorirci, la natura.
Post comments (0)