Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Purple rain” – Prince
A cinque anni dalla sua scomparsa Voicebookradio.com ricorda Prince, il geniale folletto di Minneapolis, in attesa del suo nuovo album di inediti Welcome 2 America.
Roger Nelson era il suo vero nome. Ma per l’intero pianeta era semplicemente Prince.
Di lui il grande Miles Davis diceva:
“Un mix di Marvin Gaye, Jimi Hendrix, Sly Stone, Little Richard, Charlie Chaplin… può essere il nuovo Duke Ellington. Prince è capace di conquistare chiunque perché capace di nutrire le illusioni di tutti”.
Voce straordinaria e riconoscibilissima, eccellente ballerino, chitarrista fomidabile, grande pianista. Sapeva suonare praticamente qualsiasi strumento. La musica invadeva e nutriva ogni sua cellula e gli permetteva di spaziare da Ellington ai Led Zeppelin con una disinvoltura disarmante.
Al punto che non era ben chiaro se fosse la musica a dominarlo o fosse lui a respirarla e trasformarla a suo piacimento come fosse aria.
Complice anche la scena musicale di Minneapolis che, negli anni 60-70, ribolliva di nuovi fermenti artistici, sempre più vogliosa di novità.
Ma, a discapito del nome d’arte, la sua vita è stata tutt’altro che principesca. Era una star tormentata, in perenne necessità di sperimentazione. Viaggiava a ritmo frenetico in un’alternanza di picchi artistici inarrivabili e delusioni, ritiri dalle scene, cambi di nome, improvvise svolte stilistiche, flop e stupefacenti resurrezioni artistiche.
Ma in fondo, quale grande genio artistico non ha vissuto la sua vita in continua contrapposizione di tormenti ed estasi? Proprio le anime più sublimi non riescono a sottrarsi all’altalena emotiva che li scaraventa negli inferi per poi innalzarli in Paradiso.
Ma questo turbine creativo, negli anni, ha fatto fiorire capolavori straordinari che gli sono valsi anche l’Oscar. Percorsi che solo chi si mette continuamente in gioco con sé stesso può modellare e rifinire con mani d’oro.
Sicuramente colpisce questo album postumo Welcome 2 America in cui dipinge un ritratto inquietante degli States. Ma colpisce ancora di più una notizia che è venuta fuori negli ultimi tempi. Sembra infatti che il 70 per cento della musica registrata da Prince sia ancora inedita.
Pensate a quante altre perle meravigliose potremo goderci ancora, nonostante la sua scomparsa.
Prince è morto proprio oggi, 5 anni fa, stroncato da un’overdose di un farmaco oppioide mentre era da solo nell’ascensore della sua villa-studio a Minneapolis.
Un frame finale triste e immeritato per un artista strabiliante che però ha lasciato un’eccezionale scia dietro di sé che gli permetterà di incantarci ancora.
E come ultimo magico incanto ho scelto un assolo straordinario che lasciato il mondo intero col respiro interrotto. Per la maestria, la passione, l’amore immenso per la musica che, attraverso le sue corde, arriva tutt’oggi fino a noi.
tempo di lettura: 2 min Cultura e identità, o, meglio ancora, contaminazioni tra identità. Sono questi forse i termini migliori per descrivere il Los Angeles Italia Festival, finalmente dal vivo al Chinese Theatre, proprio lungo la Walk of Fame. Il Festival, patrocinato dal Minstero della Cultura e da Minerva Pictures, si è aperto con un omaggio a Ennio Morricone curato da suo figlio e dal flautista Andrea Griminelli, e si […]
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