Durante la lettura si consiglia il brano: Across the universe – The Beatles
Negli ultimi giorni si viene bombardati dalle notizie relative al restringimento del buco dell’ozono. In molti si accontentano dell’annuncio flash senza approfondire.
Il buco dell’ozono sopra la regione antartica ha raggiunto livelli mai visti dal lontano 1982. La moltitudine grida vittoria elogiando il rispettivo impegno per ridurre il cambiamento climatico vista la diminuzione del fenomeno. In realtà gli scienziati hanno dichiarato che il messaggio è falso, o perlomeno vero a metà. I dati raccolti dalla NASA e dell’Ente Americano per le ricerche su atmosfera e oceani (NOAA) dimostrano che le temperature elevate degli ultimi mesi e le conseguenti reazioni distruggono piano piano lo strato. Il caldo è dunque un “protettore anomalo” nonché sintomo di un meccanismo che non sta funzionando come dovrebbe. A tal proposito Paul Newman, del NASA Goddard Space Fight Center (il maggiore laboratorio di scienze dello spazio), ha dichiarato:
È un’ottima notizia per l’ozono nell’emisfero australe, ma bisogna riconoscere che ciò è dovuto alle temperature di quest’anno nella stratosfera, non è il segno che la nostra atmosfera sta improvvisamente guarendo.
Paul Newman
Cambiamenti attendibili sono previsti entro il 2070 come indicato dal Protocollo di Montreal (documento redatto per gestire il consumo di sostanze inquinanti).
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