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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “L’Estate” – Antonio Vivaldi
Io non sono mai stato il tipo da film horror, anche perché negli ultimi tempi è un genere che è decaduto con l’uscita di 77 sequel o prequel vari – vero Scream VI? -. Una cosa che però ho sempre ammirato sono i particolari macabri, lo splatter ed il modo in cui la gente viene aperta nei modi più disparati, da semplici coltellate alle trappole di Saw. E non sono l’unico, perchè probabilmente anche molti di voi, cari lettori, nel vedere una scena del genere vi sarete detti “ew, perchè questa cosa mi affascina”. Sarebbe bello se ci fosse una serie tv ben scritta, con tanto – tantissimo – splatter, buona trama e dei protagonisti fighi.
Sarebbe molto bello vero?
Bene, esiste e si chiama Hannibal.
Tratta dai libri di Thomas Harris, la serie ruota attorno al meravigliosamente perverso dottor Hannibal Lecter, psicologo, psicoterapeuta e vincitore di Masterchef Italia 2. Il dottore affianca il criminologo Will Graham, che riesce ad empatizzare e comprendere i killer grazie alle sue doti mentali. Per farla breve, osservando un cadavere riesce a capirli, dando un grande aiuto ai federali nelle indagini. E per non immedesimarsi troppo ecco che entra in gioco Hannibal, con il quale periodicamente fa psicanalisi.
“Voglio solo essere tuo amico, Will.” –Hannibal Lecter
Ma che succede quando lo psicologo è, a tua insaputa, un cannibale che prova uno strano interesse nei tuoi confronti? Will lo scoprirà, purtroppo. Morto dopo morto, la storia va avanti, e non in modo tranquillo e sereno, con un possibile lieto fine, ma verso un buco nero di follia, morte e crudeltà.
La punta di diamante sono proprio i morti ammazzati, che ovviamente sono uccisi dai peggio psicopatici con eccezionale creatività: c’è chi diventa un clavicembalo umano, chi la base per una coltura di funghi o chi, sfortunatamente, un angelo di sangue.
La struttura della serie, poi, è molto in stile Don Matteo, quindi con una trama che accompagna tutte e tre le stagioni – sì ragazzi, tre stagioni che finirete in 2 giorni. – ed uno schioppato random a puntata: ce n’è per tutti i gusti. Se resisterete senza vomitare ai primi dieci minuti, allora rimarrete incollati allo schermo per i restanti 1480.
“Resta solo una domanda: budella dentro o budella fuori? Io dico… Fuori.” -No spoiler
Infine veniamo alla ciccia per bimbi grandi, che non si saziano semplicemente con un bel po’ di sangue, ma vogliono di più: i personaggi. Come accennato all’inizio, i personaggi di Hannibal non sono macchiette: non c’è solo il killer; solo il poliziotto; solo l’amico del poliziotto ed il tipo che odi ma quando muore capisci che gli volevi bene. In Hannibal i due protagonisti, Will e Lecter, sono un enigma. Il primo lotta contro la sua natura di “enciclopedia di assassini” che tenta di prendere il sopravvento; il secondo è freddo, metodico, ed indossa una maschera di impassibilità e serenità anche mentre cucina lo stomaco di un uomo riempiendolo di verdure per insaporirlo- Mads Mikkelsen è un mostro in questo -.
E tutta la serie tratta del loro rapporto: di come Hannibal tenti di far uscire il mostro che è in Will, e di come lui, a sua stessa insaputa, riesca a sopprimerlo.
Non lo nego, per buttare giù questa serie vi servirà uno stomaco d’acciaio ed un bel po’ di digestivi, ma è di una rarità spettacolare. Colpi di scena e continui climax, stagioni che non rovinano o abbassano il livello ed uno dei più profondi character design della storia contribuiscono a rendere Hannibal una serie da guardare al posto di Mare Fuori.
Lasciatevi contagiare dalla perversa freddezza di Lecter, ed imparate a cucinare. Non vi pentirete di averla iniziata.
Written by: Alessandro Vitrano
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