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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Dark red”- Steve Lacy
Spesso capita di avere la strana sensazione di esserci dimenticati o di aver sbagliato qualcosa. Altre volte, invece, ci sentiamo in pericolo senza alcun motivo; come se qualcuno ci stesse ascoltando o seguendo. Sappiamo che sta per succedere qualcosa, ma, bella o brutta che sia, non sappiamo come farvi fronte: non ci resta che improvvisare. Chi agisce per coraggio è così diverso da chi segue il senso di sopravvivenza? Forse i protagonisti della serie “Le regole del delitto perfetto” ne sanno qualcosa in più di noi.
Non vi emozionate troppo, non si tratta di come ammazzare qualcuno. Parla, invece, di cinque studenti; Wes, Laurel, Connor, Michaela e Asher. Ragazzi in gamba ed entusiasti di partecipare al corso di diritto penale di Annalise Keating, stimata avvocata e docente. Di certo, all’inizio non immaginavano che, una volta messo piede in quell’aula, sarebbero stati trascinati in un turbine di menzogne e pericolo in cui avrebbero dovuto far fronte ad un omicidio. La loro amicizia non inizierà nel migliore dei modi: ciascuno lotterà, senza curarsi degli altri, con astuzia ed intelligenza per ottenere un ambito trofeo del corso, un riconoscimento per la bravura dello studente che gli consente l’immunità: poter restituirlo per evitare un esame. Non sapevano però che quel trofeo sarebbe stato una delle cause della loro rovina.
“Non mi interessa se i miei clienti siano colpevoli o innocenti perché sono esattamente come tutti noi qui: bugiardi. E questo li rende imperscrutabili.” -Annalise Keating, Le regole di un delitto perfetto
Stiamo parlando di una serie che tira fuori colpi di scena come i maghi estraggono i conigli dai cappelli. Stranisce, quindi, pensare che anche i protagonisti siano stati tenuti all’oscuro dell’intera storia: come noi hanno dovuto aspettare e fare il magico: “oooo” che precede la rivelazione. Infatti, gli attori scoprivano la storia solo ai table read, i momenti in cui leggevano il copione. Di volta in volta, alla fine di ogni puntata registrata, hanno dovuto aspettare, come noi, di ricevere la sceneggiatura della puntata successiva per scoprire come continuava la storia. Inoltre, a volte, è stato proprio lo stesso comportamento degli attori ad aver influenzato la trama futura. Quindi ringraziamo sia gli sceneggiatori sia gli attori per averci regalato la causa della nostra rovina mentale. Oltretutto, preparatevi a spendere soldi nell’acquisto di pacchi di fazzoletti perché saranno indispensabili.
“Non esiste la verità in aula. C’è la tua versione dell’accaduto contro la loro, così funziona il sistema giudiziario. Non si tratta di ciò che è giusto ma di chi racconta la storia più convincente!” – Annalise Keating, Le regole di un delitto perfetto
Il tema principale è il coraggio; cosa non spesso semplice da avere. Come Lidia Poet anche Annalise Keating, qui interpretata da Viola Davis, ne ha avuto parecchio. Anche lei ha dovuto lottare, sia contro la perdita di persone care sia per tenere al sicuro quelle cinque pesti che sono improvvisamente piombate nella sua vita. Come una madre si è fatta coraggio perché, per sfuggire ad un crimine il sangue freddo è fondamentale. Il manuale perfetto per emozionarsi, pur restando calmi, e – perché no?– anche per scampare una bella condanna per omicidio in sole sei stagioni da guardare tutte d’un fiato.
Scritto da: Martina Alfonsi
Written by: Aurora Vendittelli
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