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Pop corn del weekend: caos vitale in un “Fleabag”

today19 Maggio 2023

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Social Cues” – Cage The Elephant

Se è vero che la vita tende inesorabilmente al caos, allora la serie BBC “Fleabag” non è caotica: è vita. Quella di una giovane donna in eterna contraddizione con quello che pensa e quello che fa, con quello che prova e quello che dovrebbe provare, con il suo trauma e le storie che crea per superarlo. Ecco perché siamo tutti dei “Fleabag”che significa, letteralmente, un “sacco di pulci”-.

Cane randagio

 A noi spettatori, che conosciamo Fleabag per la prima volta e con qualche riserva –le clip di questa serie che girano su TikTok sono strane, se pur accattivanti – , non ci è dato sapere neanche il suo vero nome. L’attrice protagonista, nonché scrittrice e produttrice della serie, Phoebe Waller-Bridge, ha dichiarato che la scelta per il titolo del suo spettacolo teatralesuccessivamente riadattato nell’esplosiva serie TV- è facilmente ricaduta su un nomignolo, non esattamente lusinghiero, a lei riconosciuto dalla sua stessa famiglia: sacco di pulci. Così come accade nella realtà, Fleabag è giudicata da chi la guarda per le sue azioni sconsiderate, le relazioni ciniche e il  femminismo sciatto, mai per la ragazza fragile che è.

Ph. credits @our.lore da Instagram

Nessuna delle persone che le stanno vicino si preoccupa mai di chiamarla per nome, ogni parola a lei rivolta è di rimprovero o sconforto. “Sacco di pulci” si dice ai cani randagi che scavano il fondo dei cassonetti, e Fleabag appare più o meno così alla società.

Quattro muri

 Non è una cosa negativa, fin quando si riesce a trovare qualcuno pronto a scavare il fondo con te. Fleabag aveva Boo, la sua migliore amica, con cui ha aperto il caffè a tema porcellino d’India dove lavora. La sua unica anima gemella, quella con cui era realmente pronta a trascorrere il resto della vita, fin quando non l’ha persa. Non c’è respiro o porcellino d’India che non la ricordi, e Fleabag, anche se non lo ammetterà mai, si sente sola. Come un cane. Allora prova, in continuazione, a rompere il vetro della telecamera per parlare a qualcuno che la comprenda nella sua complessità. Mentre la famosa quarta parete crolla, lo spettatore diventa testimone di un diario che gli altri personaggi non leggeranno mai. E cerca di capire cosa direbbe al posto di Fleabag, se solo avesse la possibilità di far crollare tutti i muri che prevengono la vita dall’accadere.

In cerca di trama

 Fondamentalmente, questa serie non ha una trama.

Ph. credits @liesdeathgreed da Instagram

Tutto ha inizio con un grande rimorso, con il bisogno di ricevere perdono e la solitudine che scaturisce dal non poterlo mai più ricevere. Phoebe Waller-Bridge ha scritto questa commediaperché è troppo facile far ridere con le storielle felici…-per una scommessa con una sua amica: si è ripromessa di parlare, in perfetto stile inglese –cinico, scomodo e scorretto-, di tutto quello che preoccupa l’essere umano dall’alba dei tempi: morte, vita, sesso, religione, giusto, sbagliato. Ne viene fuori il ritratto iperrealistico –anche se la serie è soltanto in parte autobiografica- di un essere umano in lotta perenne con sé stesso, che tende la mano verso lo spettatore per un aiuto e non si può far a meno di rispondere. Per un motivo o un altro, siamo tutti un sacco di pulci che vaga senza trama. Bisogna solo trovare la più giusta, insieme a Fleabag.

Written by: Alice Franceschi

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