Le dimissioni (in)aspettate del Ministro del MIUR
Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Aloe Blacc – I Need A Dollar”
Ebbene sì: il Ministro dell’Istruzione, delle Università e della Ricerca M5S Lorenzo Fioramonti ha scelto poche ore fa di annunciare il suo abbandono dal Dicastero, scelta che nei prossimi giorni verrà ufficializzata formalmente al Consiglio dei Ministri.
La notizia, da molti quotidiani pitturata come improvvisa e da alcune personalità partitiche come una sorta di “fuga” dalle problematiche proprie dell’organo che regola una delle istituzioni più delicate dello stato, affonda in realtà le radici in una ferma posizione assunta precedentemente, manifestata nei seguenti termini:
Ci vogliono investimenti subito, nella legge di Bilancio: due miliardi per la scuola e uno almeno per l’università. Lo dico da ora: se non ci saranno, mi dimetto.
Lorenzo Fioramonti
Era il 5 settembre 2019 (giorno del giuramento dei membri del nuovo governo Conte 2) quando venivano espresse queste forti dichiarazioni in merito alla tanto attesa Legge di Bilancio 2019: 3 miliardi per l’istruzione. Aut Aut chiaro e conciso che purtroppo ha trovato la sua conclusione con l’impatto avvenuto tra le richieste espresse e la realtà effettuale del programma di modifiche approvato alla camera. Dei finanziamenti citati infatti, nessuno è stato trattato per iscritto, lasciando ancora una volta l’istruzione nel suo noto e critico stato di inadeguatezza rispetto agli standard che dovrebbero fornire al paese e al suo giovane futuro una situazione più rosea ed un più ampio respiro.
E mentre uno abbandona il suo ruolo in un una cacofonia di amari commenti, già si parla del nuovo ministro, che dovrebbe essere eletto dal Premier nelle prossime settimane e in cui ancora una volta vediamo riposte speranze che da troppo tempo attendono nel cuore di molti cittadini.
Riusciremo mai a vedere donata al futuro del paese la dignità che quest’ultimo merita?
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