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Scienza e Tecnologia

Plasticità cerebrale nell’età matura

today26 Febbraio 2018

Background
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Dal momento in cui raggiungiamo i venticinque anni di età, le trasformazioni del cervello infantile e adolescenziale sono finalmente compiute. I cambiamenti strutturali della nostra identità e personalità sono terminati, e il nostro cervello ora sembra essere pienamente sviluppato. Potreste pensare che quello che siamo come adulti sia ora fisso e immutabile, ma non è così: anche nell’età adulta i nostri cervelli continuano a cambiare. Ciò che può essere modellato, e mantenere quella forma, viene definito come plastico. Così è il cervello, anche in età matura: l’esperienza lo cambia, ed esso conserva il cambiamento.
Per avere un’idea di quanto siano impressionanti questi cambiamenti, prendiamo per esempio i cervelli di un particolare gruppo di uomini e di donne che lavora a Londra: i guidatori di taxi della città. Questi tassisti subiscono quattro anni di addestramento intensivo per passare il “Knowlwdge of London”, una delle prove di memorizzazione più difficili della società umana. Il Knowledge richiede agli aspiranti tassisti di memorizzare la mappa stradale di Londra in tutte le sue combinazioni e trasformazioni. Si tratta di un compito estremamente difficile: il Knowledge copre più di 300 itinerari diversi che attraversano la città, 25.000 singole vie e 20.000 punti di riferimento e luoghi di interesse quali hotel, teatri, ristoranti, ambasciate, stazioni della polizia, strutture sportive e qualsiasi luogo dove è verosimile un passeggero voglia andare. È tipico, per chi studia il Knowledge, passare quattro o cinque ore al giorno a recitare viaggi teorici.
Le sfide mentali uniche del Knowledge accesero l’interesse di un gruppo di neuroscienziati dello University College London, che esaminarono i cervelli di diversi tassisti (Maguire et al., 2000). Gli scienziati erano particolarmente interessati a una piccola area del cervello chiamata ippocampo, che è vitale per la memoria e, in particolare, per la memoria spaziale.
Gli scienziati scoprirono evidenti differenze nei cervelli dei tassisti: la parte posteriore dell’ippocampo dei guidatori era fisicamente aumentata ed era più larga di quella dei membri del gruppo di controllo, presumibilmente causando la loro maggiore memoria spaziale. I ricercatori scoprirono inoltre che più a lungo i tassisti esercitano il proprio mestiere, più aumenta il cambiamento di quella regione del cervello, il che suggerisce che quel risultato non rifletteva semplicemente une preesistente condizione delle persone che accedono a quella professione, bensì era dovuto alla pratica di quella attività.
Lo studio sui tassisti dimostra che i cervelli adulti non sono stabilizzati in modo definitivo, ma possono rimodellarsi al punto che il cambiamento è visibile all’occhio addestrato.
Non sono solo i cervelli dei tassisti a rimodellarsi. Quando fu esaminato uno dei cervelli più famosi del XX secolo, esso non rivelò i segreti del genio del suo proprietario, Albert Einstein. Tuttavia, mostrò che l’area del cervello preposta al controllo delle dita della mano sinistra si era espansa, formando nella sua corteccia una gigantesca piega chiamata segno Omega, come l’ultima lettera dell’alfabeto greco in maiuscolo (O). Tutto questo grazie alla sua poco nota passione: suonare il violino. Questa piega si ingrandisce nei cervelli dei violinisti di professione, i quali sviluppano le dita della mano sinistra in modo intensivo, fino a raggiungere una raffinata destrezza. Invece i pianisti sviluppano un segno Omega in entrambi gli emisferi, perché nel suonare usano entrambe le mani.
La forma delle colline e delle valli del cervello è pressoché identica in tutti gli individui, ma i dettagli minuti sono l’immagine riflessa, personale e unica di ciò che siete stati e ciò che siete adesso. Sebbene la maggior parte dei cambiamenti siano troppo piccoli per essere individuati a occhio nudo, tutto quando avete vissuto e sperimentato ha alterato la struttura fisica del vostro cervello, dall’espressione genica alla posizione delle molecole, all’architettura dei neuroni. La vostra famiglia di origine, la vostra cultura, i vostri amici, il vostro lavoro, ogni film che avete guardato, ogni conversazione che avete intrattenuto, tutto questo ha lasciato la propria impronta nel vostro sistema nervoso. Queste microscopiche e indelebili impronte si accumulano per rendervi ciò che siete, e per rendervi ciò che sarete.

Di Andrea Valitutti

Written by: Redazione

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