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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Us and them” – Pink Floyd
The dark side of the Moon compie 50 anni. A marzo di quest’anno verrà pubblicato uno speciale volume celebrativo accompagnato da un cofanetto di materiale inedito. E, nel frattempio, il disco riconquista la vetta delle classifiche.
E’ il caso di uno dei dischi più venduti della storia. The Dark Side of the Moon venne pubblicato nel marzo del 1973 e soffiò subito su tutto il resto. Un successo artistico, emozionale e anche commerciale, se si pensa che l’album restò in cima alle classifiche fino al 1988. Tutto questo non è poi così incredibile se pensiamo che quasi tutte le famiglie inglesi possiedono una copia di questo disco. E, allargando i confini, anche fuori dal Regno Unito l’iconica copertina campeggia nelle collezioni di generazioni intere. E non si tratta solo di “cimeli” tramandati di padre in figlio, perché The dark side of the Moon continua ad essere acquistato senza sosta.
“E’ la terza volta che lo compro. Ho consumato due vinili e so già che consumerò anche il terzo!” – Isabella, ballerina
Nella Hit Parade di inizio anno il disco compare, infatti, sul podio delle vendite dei vinili in Italia. Segno evidente che non c’è tempo che passa, non c’è evoluzione musicale che lo scalfisca.
Ma un capolavoro del genere non può essere raccontato solo in numeri, per quanto esaltanti essi siano. La potenza epocale di questo disco va ben oltre. La scelta del titolo, la scelta della copertina, la scelta di parlare dei “lati bui” dell’essere umano, non erano una strada semplice da percorrere. Anzi, era tutto molto rischioso. Ma i Pink Floyd hanno rischiato e il rischio è stato premiato fin da subito e poi nel tempo.
“The Dark Side of the Moon mi ha cambiato la vita. Lo comprai negli anni 70 e tuttora lo ascolto con la stessa commozione. Credo di averlo acquistato in tutti i formati possibile per paura di rimanere senza e per poterlo ascoltare ovunque!” – Gaetano, imprenditore
Con un preambolo del genere non è difficile immaginare che, per i cinquanta anni del disco, si faranno le cose in grande. E’ stato annunciato un libro e un cofanetto che usciranno proprio a marzo, a mezzo secolo esatto dalla pubblicazione. Si chiameranno semplicemente The Dark Side of the Moon by Pink Floyd. In fondo non serve altro.
L’opera conterrà molte fotografie rare o addirittura inedite della band scattate durante le tournée del 1972-1975. Un’autentica immersione nell’atmosfera di quegli anni a cui saranno abbinate anche ad altre 129 istantanee in bianco e nero che sono un vero e proprio reportage fatto di soundcheck, concerti e after show. Tutte realizzate da grandi nomi della fotografia come Storm Thorgerson o Jill Furmanovsky che, dopo questa eseprienza, divenne la fotografa ufficiale della band e immortalò anche gli Oasis, i Rolling Stones e Bob Dylan.
“Ho 21 anni e la mia generazione non ha idea di cosa si è persa in passato. I miei genitori e i miei zii mi raccontano di concerti epici che non riesco nemmeno a immaginare. Però, ogni volta che riascolto The Dark Side of the Moon nelle cuffie, la mente si apre e mis embra di essere lì anch’io!” – Barbara, studentessa
E, proprio perchè anche la copertina del disco ha fatto la storia, nell’opera ci sarà spazio pure per il racconto della sua creazione. Aubrey “Po” Powell, che ha studiato e realizzato molte illustrazioni iconiche del rock, svela alcuni dettagli sulla nascita del famoso prisma.
“Presentammo idee ambiziose, compreso un Silver Surfer tra le galassie, ma i Floyd chiesero una grafica semplice. Io stavo leggendo un libro di fisica elementare e da lì viene l’idea del prisma. Troppo basica per noi, ma la band non ebbe dubbi. E aveva ragione. Quel simbolo ci ha cambiato la vita, è finito nello spazio e nei cortei contro la guerra”.
Questo il racconto di Powell al quotidiano Repubblica. D’altra parte, brano su brano, rielaborazione su rielaborazione, niente più di un prisma avrebbe potuto rievocare meglio gli infiniti strati e le infinite sfaccettature che compongono le sonorità dei Pink Floyd. Strati e sfaccettature che si fondono, che si accavallano, che si intrecciano fra loro per creare la suggestione assoluta di tutte le tracce del disco.
“Accendo l’incenso, abbasso le luci, indosso le cuffie e, ad ogni ascolto, sono subito altrove!” – Flavio, chitarrista
La fascinazione dell’intera opera ha catturato il cinema, i colleghi, il pubblico. Ognuno di noi deve qualcosa a questo album che, a cinquant’anni dalla pubblicazione, suscita ancora tutti i brividi del mondo.
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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