Mary’s Track: Les Misérables, ottimi attori con problemi di regia
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Circle of Life” – Elton John.
Tutti, ma proprio tutti, hanno visto almeno una volta la toccante storia raccontata nel Re Leone. Il cartone animato made in Walt Disney è uno dei capisaldi della storia del cinema di animazione hollywoodiana e uno dei capolavori più visti al mondo.
La storia di Simba, Re Mufasa, del malefico zio Scar, della piccola Nala per arrivare a Timon e Pumba, a Rafiki e alle Iene è diventata un’icona del genere dei cartoons d’autore. Toccante è soprattutto la narrazione della storia che diventa sempre più avvincente. Da una parte sottolinea il linguaggio educativo e dall’altra cattura una drammaturgia a dir poco sublime e che non ti lascia togliere gli occhi dallo schermo.
E se vi dicessi che il Re Leone è influenzato niente di meno che da Shakespeare? Già immagino le vostre facce.
Molti di voi potrebbero chiedermi: “Ma sempre Shakespeare?”
Per molti può essere strano che William Shakespeare, come già detto sopra, abbia influenzato anche questa opera. Non è la prima volta. Molti cartoni animati e storie per bambini dalla Cenerentola ad Hansel e Grethel ai vari La sirenetta, Il gatto con gli stivali e chi più ne ha più ne metta, vengono influenzate da grandi storie del passato. Da Basile alle tradizioni regionali delle nazioni nord europee a Shakespeare appunto.
E nel caso del Re Leone, la trama si intreccia in maniera tangibile alla narrazione di uno dei capisaldi della drammaturgia del bardo inglese. Niente di meno che l’Amleto.
Basta vedere ad occhio nudo la storia e il gioco è fatto. Uno zio cattivo uccide il Re per usurpare il trono promesso al primogenito principe, l’erede al trono.
Facciamo un gioco. Proviamo ad alternare un po’ di nomi. Al Re Claudio, zio di Amleto,sostituiamo il nome di Scar. Il Re padre di Amleto lo chiamiamo Mufasa e il giovane principe danese diventa Simba.
Et voilà!
Andando più a fondo, vediamo che alcuni dei cardini dell’opera shakespeariana sono presenti nel cartoons, altri sono giustamente adattati ad una trama da cartoon. Il senso di vendetta del giovane principe che, nonostante l’animo buono, si fa sopravvalere dal senso di giustizia uccidendo lo zio usurpatore. Ma anche il principio educativo della crescita dovuto all’esperienza di vita fatta di incontri di natura morale (Rafiki), ma anche giocosa e scherzosa (Timon e Pumba) nonché amorosa (Nala).
Fondamentale è la scena in cui Simba, fuggito per i sensi di colpa provocati dallo zio Scar, si ritrova solo e sperduto in terre lontane. Appena prima di conoscere Timon e Pumba quando si vede Simba stremato dormire su una terra arida, sarebbe quella una scena perfetta per il celeberrimo monologo
in cui Shakespeare da vita ad uno dei pensieri più nobili della storia della cultura mondiale.
Pensandoci bene, l’Essere o Non Essere nel Re Leone si articola in quattro personaggi che tirano Simba dalla loro parte creando un’esperienza unica.
Da un lato il “non essere” raffigurato in Timon e Pumba e il loro Hakuna Matata, vivere senza pensieri. Dall’altro Rafiki e Nala, con l’esperienza dell’amore e della ragione, che porteranno Simba alla conoscenza.
Proprio questa conoscenza e il sogno dello spettro del padre (altra importante scena presente sia nell’Amleto che nel Re Leone) porterà Simba/Amleto a tornare a casa e a riprendersi nel modo più giustO quello che gli spettava, per il bene del suo regno, della giustizia e di sè stesso.
E si potrà dire… e vissero tutti felici e contenti
Written by: Gianluca Lombardi
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