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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Il dito e la luna” – Angelo Branduardi.
Altro non si può dire che “povero Goldoni” e non scherzo mica. Come i vari Checov, Pirandello e tanti altri, anche Goldoni spesso viene messo nella categoria degli autori “maltrattati” dalla letteratura o da chi non lo legge nel dovuto modo.
Se chiedessimo a dei ragazzi che da poco hanno finito la scuola: “Ti ricordi di Goldoni?”, la maggior parte di loro risponderebbe con una faccia a dir poco sconfortata. Rimanderebbero la mente al penultimo anno di scuola quando l’insegnante in accoppiamento con Parini assegnava le solite 50 pagine e la lettura de La locandiera. E all’interrogazione una sola domanda: – “Parlami di Goldoni e della riforma del Teatro”.
Se la mettiamo in questa ottica, massima comprensione.
E’ ora di partire. Ma siamo sicuri che riusciremo a stargli dietro?
Goldoni ebbe una vita a dir poco frenetica. Da Venezia a Roma alla Toscana e di ritorno al Veneto per poi trasferirsi a Parigi in Francia, affrontando la sua pazza vita attraverso le professioni più disparate.
Addirittura farmacista e avvocato. Eh sì, Goldoni considerato il padre della Commedia moderna ricoprì anche queste due professioni, oltre a quelle di commediografo, librettista e scrittore.
E soprattutto era un uomo di grande spirito e che si godeva in maniera sana e serena la vita. Infatti in un passo dei suoi Mémoires, ci racconta un periodo in Friuli dove, fresco Ventenne, sottolinea ricordando:
“un certo vino rosso che era definito crea-bambini, offrendo pretesto per piacevoli scherzi“
Di certo non si annoiava.
Infatti le sue opere vanno fruite proprio come la sua vita: in maniera frenetica e dinamica.
Proprio come una delle sue opere più importanti e oggi conosciuta in tutto il mondo: Il servitore di due padroni.
In questa frenetica opera, Arlecchino, grazie alla sua sciocca furbizia, innesca un meccanismo a catena che lega storie d’amore, di inganni condite con il divertimento più puro e la vitalità più esuberante.
Certo che no, anzi!6
Goldoni specie nei primi periodi creativi era il primo sostenitore dei caratteri dei comici della commedia dell’arte e il legame con l’Arlecchino Sacchi e il Pantalone D’Arbes portano grandi benefici. Sia in chiave creativa e soprattutto in chiave economica.
Solo in seguito si scoprì l’arte che li rendeva meravigliosi. Proprio come i comici di oggi, quando ripetono una battuta che ormai è superata.
Goldoni mirò a portare una freschezza e una nuova dimensione e vitalitànn
Ecco perché Goldoni deve essere letto, anzi di più, interpretato in modo dinamico come fosse un gioco: il gioco del teatro.
In questa interpretazione ognuno di noi deve tornare ad essere bambino e a sognare con gli occhi aperti una vita meravigliosa come quella di Carlo Goldoni.
Written by: Gianluca Lombardi
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